Chi è senza colpa (The Drop)
Michaël R. Roskam - USA 2014 - 1h 47’



 

   L'ultimo film interpretato da Gandolfini è tratto da un noir dell'ottimo Lehane (qui anche sceneggiatore), fonte letteraria, tra vari altri titoli, del capolavoro eastwoodiano Mystic River. Chi è senza colpa non sta a quel livello, ma il regista belga Roskam affronta la periferia di Brooklyn e ci ambienta un climax criminale degno dei B-movie di un tempo, con piglio e ritmo notevoli e non del tutto omologati alla routine dell'ultrafrequentato genere. Un'opera seconda, insomma, che non eccede nelle solite acrobazie sensazionalistiche e, anzi, sopravvive per forza di stile e atmosfere nonostante la mancata compattezza dell'intreccio. Tom Hardy è un attore ormai lanciato, perfetto nel dominio delle sfumature psicosomatiche, esplosivo tanto quanto il suo incedere quotidiano sembra rassegnato e dimesso, credibilissimo nel ruolo.

Valerio Caprara - Il Mattino 

   ...Un noir struggente; e non solo per la presenza di James Gandolfini. (...)Ora che il film di crimine è diventato un campo di battaglia dove l'eroe fa fuori dozzine di cattivi usando armi da guerra (vedi The Equalizer, la serie Taken, John Wick), un film così è ormai merce rara che riconcilia col genere. Più che i fatti, a Lehane (questa volta anche sceneggiatore del proprio soggetto) interessa soprattutto l'ambiente, che ricorda i bei film metropolitani del sottovalutato James Gray (I padroni della notte) (...). L'empatia con gli anti-eroi stanchi costretti a caricarsi di una croce è praticamente inevitabile; e finisci per solidarizzare con loro malgrado tutte le ambiguità di cui sono portatori. Prima, tuttavia, che un epilogo inaspettato venga a completare-sconvolgere il puzzle, ribaltando le aspettative del pubblico fidelizzato al cinema noir. Però il valore aggiunto di questo film, e il suo potenziale di culto, risiede soprattutto nelle interpretazioni. Al contrario di quel che accade ai più recenti (super)eroi del genere come Liam Neeson o Keanu Reeves, cui è sufficiente un'unica espressione dall'inizio alla fine, il regista Michael R. Roskam dà ai suoi personaggi di scorticati vivi il tempo per installarsi e la possibilità di evolvere assieme alle situazioni. Tom Hardy (Lawless, Locke), attore tra i più dotati sulla piazza, regala a Bob l'umanità dolente e segreta, tutta in sfumature di nero, di un character in apparenza sorpassato dagli avvenimenti e destinato al ruolo di vittima. James Gandolfini interpreta da par suo il non meno ambiguo cugino Marv, uomo stanco e amareggiato che vive assieme alla sorella nel rimpianto di tempi migliori. E anche Noomi Rapace, benché più sacrificata dal ruolo, presta i tratti a una giovane donna torturata che vien voglia di proteggere.

Roberto Nepoti - La Repubblica 


promo

New York. Bob Saginowski vive a Brooklyn e lavora come barman nel locale di suo cugino Marv, inserito nel giro del riciclaggio di denaro dei criminali locali. Bob è un tipo solitario che non si pone troppe domande, ma dopo essersi imbattuto in un cucciolo di pitt bull - abbandonato in cattive condizioni in un bidone dei rifiuti - ed essere entrato in contatto con Nadia, una donna misteriosa dal passato oscuro, si troverà coinvolto in prima persona in una faccenda che ha radici nel passato del quartiere dove tutti, parenti, amici e nemici, cercano di tirare avanti, ad ogni costo... Solido in scrittura (il Lehane di Mystic River, qui anche sceneggiatore), regia e interpretazioni (Hardy si conferma enorme e Gandolfini dà gran prova di sé nella sua ultima intrerpretazione) ecco un film di stile e atmosfere: colori smorzati, movimenti lenti, calibratissimi, dialoghi quasi sussurrati. Un action movie raggelato, un noir struggente.

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 LUX - aprile 2015

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