Second
Life. Chi ha cercato di inquadrare la personalità cinematografica
del nuovo colossal di James Cameron (a 12 anni da
Titanic)
ha individuato l’action movie (senza dubbio, anche troppo nel
finale…), una perfetta contaminazione tra fantasy e fantascienza, un
palese pamphlet ecosolidale, un altrettanto evidente monito contro la
cecità dello strapotere militare e la devastante avidità del progresso
tecnologico; echi di tradizione cinematografica (il western in primis,
ma anche
Terry Malick e
Miyazaki) e di barbarie della Storia (dalle
prevaricazioni su pellirossa e aborigeni agli “inevitabili” interventi
armati in Vietnam e Iraq).
Avatar è strutturato in tre fasi: la scoperta per Jack (e per il pubblico) della nuova realtà, la sua iniziazione fino a guadagnarsi un posto tra il popolo dei Na’vi (e l’amore di Neytiri, la figlia del capo), lo scontro ineluttabile tra l’espansionismo tecnocratico e la difesa delle proprie radici…
Sono chiari i riferimenti culturali d’apertura? Aggiungete la superba
inventiva scenografica digitale dell’ecosistema di Pandora, le
meraviglie tecnologiche della
performance capture che riconfigura gli
attori in personaggi virtuali dai lineamenti felini, nonché il fascino
figurativo della rappresentazione in 3D (mai effettisticamente
sfacciata, ma sapientemente coinvolgente nella prospettiva della
profondità di campo) e potrete cogliere come il successo stratosferico
di Avatar
(a fronte di un impegno produttivo di 400 milioni di dollari, un incasso record mondiale al botteghino che punta al doppio,
800 copie per l’uscita in Italia con già 9 milioni di euro nella prima
settimana) non sia frutto di una bieca operazione commerciale, ma di
una ponderata strategia di ambizione spettacolare ed empatica. |
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ezio leoni - La Difesa del Popolo - 31 gennaio 2010 |
promo |
Jake Sully è un ex marine rimasto disabile in battaglia, che viene mandato sul pianeta Pandora, a 44 anni luce dalla Terra, in una missione di esplorazione. L'atmosfera sul luogo è irrespirabile, così sono stati creati degli avatar, pilotati dall'interno della base umana e identici alla popolazione dei Na'vi, gli umanoidi che vivono su Pandora. Compito di Jake, tramite il suo avatar, sarà proprio riuscire a conoscerli e scoprire come farsi accettare da loro per poi sottometterli. Ma l'esplorazione apre nuove prospettive... Un action-movie, una perfetta contaminazione tra fantasy e fantascienza, un palese pamphlet ecosolidale, un altrettanto evidente monito contro la cecità dello strapotere militare e la devastante avidità del progresso tecnologico; echi di tradizione cinematografica e di barbarie della Storia. C’è davvero di tutto in Avatar che trasporta il nostro immaginario (e la nostra identificazione di spettatori cinematografici) su Pandora. Il gioco virtuale per computer Second Life è del 2003, la sceneggiatura di Cameron ha circa 15 anni: la sua genialità d’autore precorre i tempi, il suo e il nostro avatar è il cinema. |
cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2010 |