agosto-settembre
ottobre 2008

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 24
Reg.1757 (PD 20/08/01)

pag. 3

 

   “Viva El Gallo Rojo!” è un omaggio che il Centro d’Arte ha voluto fortemente realizzare nei confronti di un collettivo musicale che ha mostrato in questi anni coraggio, chiarezza progettuale, indipendenza produttiva.
In un momento in cui il jazz e la musica italiana in generale indulgono verso un gusto di massa appiattito verso formule consolatorie, vi sono gruppi di artisti che non demordono e reinventano nuove relazioni tra creatività, produzione e distribuzione della musica.
El Gallo Rojo è uno tra questi. Nato alcuni anni fa per iniziativa di musicisti come Danilo Gallo, Zeno de Rossi, Enrico Terragnoli, El Gallo Rojo raggruppa adesso una squadra di compositori-improvvisatori attivi nel Nordest e in Emilia-Romagna, che guarda in molteplici direzioni e tiene contatti operativi con molti artisti di Downtown New York.
Il collettivo ha fondato un’etichetta discografica che sceglie democraticamente i lavori da pubblicare (20 titoli finora), sostenendoli attraverso una selezionata distribuzione che privilegia Internet e sceglie in autonomia i punti vendita nazionali. Un modo responsabile e privo di compromessi per affrontare il difficile momento che il mercato del disco attraversa.
Le musiche che appassionano El Gallo Rojo oltrepassano le etichette stilistiche, anche se non è difficile individuarne i codici di base : l’estetica newyorkese dell’ East Side e Brooklyn, il new klezmer, il cool jazz e il free jazz. Una cifra espressiva assai personale, che rielabora con inventiva e fervida immaginazione tutta questa serie di elementi di fondo, caratterizza tutte le produzioni dei vari organici del Gallo Rojo.

La rassegna di due giornate ha presentato quattro differenti situazioni sonore. La serata di sabato è stata aperta da  una performance solistica del chitarrista Simone Massaron, cui ha fatto seguito, in prima assoluta Unscientific Italians, progetto sviluppato da un'orchestra di undici elementi che sotto la regia di Alfonso Santimone ha ripercorso il repertorio di Bill Frisell.  La serata succssiva ha visto invece sul palco del Torresiono due realizzazioni recenti del collettivo: il gruppo Orange Room con le composizioni di Beppe Scardino, e Rollerball, in cui si sono viste a confronto le doti compositive dei diversi elementi: Bittolo Bon, Scardino, Sorrentini, Gallo e Terragnoli.

Stefano Merighi