I
mesi di marzo e aprile hanno ritrovato a Padova la verve musicale dei
concerti jazz organizzati dal Centro d’Arte. La scelta
dei nuovi spazi (Torresino e Lux) è stata davvero di buon auspicio poiché
alla grande qualità delle serate di
Ostinati!
ha
corrisposto
una presenza di pubblico davvero confortante, come da tempo non accedeva.
Ha funzionato la formula, quella cioè non di un vero e proprio festival ma
di serate ravvicinate, che tenevano viva l’attenzione e l’attesa di un
nuovo appuntamento.
Ostinati
non ha proposto un cartellone “ecumenico”, di quelli cioè che offrono al
pubblico esattamente ciò che esso si aspetta; ha invece cercato di
stimolare l’ascolto, di avvicinare chi non segue solitamente la musica
improvvisata ad artisti interessanti eppure spesso dimenticati dai
festival maggiori. Dunque l’appassionante dialogo “cameristico” tra Myra
Melford e Merty Ehrlich, seguiti dalle cacofonie potenti e ipnotiche del
ROVA. E poi la magia afroamericana dell’Indigo Trio e la grinta di SPARKLE.
Fino all’astrazione contemporanea del trio Malaby-Parker-Waits (Tamarindo)
e all’ironia sorniona del trio Puglisi-Glerum-Bennink, cui si è aggiunto
un intenso solo-piano di Claudio Cojaniz.
Lo spazio del Torresino si è rivelato perfettamente funzionale alla
fruizione di una musica spesso così “fisicamente” intensa. Lo spettatore è
quasi “addosso” all’artista e può dunque cogliere ogni particolare della
performance, sia sonoro che gestuale.
Un buon successo dunque che porta ad una sicura replica per la stagione
2009 per la quale è già prevista un'anticipazione, una due-giorni dedicati
al collettivo italiano “El Gallo Rojo”: quattro concerti al Torresino il
25 e 26 ottobre, tra i quali una straordinaria rilettura orchestrale del
repertorio del chitarrista e compositore americano Bill Frisell. (The
Unscientifics Italians play the music of Bill Frisell)
Meno fortunata per quanto riguarda la risposta in sala, ma altrettanto
memorabile la serata che il circolo The Last Tycoon stesso
ha pensato bene di organizzare per il 31 marzo cogliendo l’occasione di
mettere sul palco il duo
Barbara De Dominicis
e
Julia Kent.
Per chi non conosceva la sperimentazioni che caratterizzano la vocalist di
Napoli e la violoncellista canadese l'esperienza sonora di
Intermittenze
è stata tanto peculiare
quanto stimolante...
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