Workingman's Death
Michael Glawogger - Germania/Austria 2005 - 2h 02'

da Film Tv (Raffaella Giancristofaro)

      Viene da Venezia  Orizzonti 2005, proprio come il documentario rivelazione Il grande silenzio, questo raffinato assemblaggio di immagini atroci e affascinanti su cinque situazioni estreme di lavoro in giro per il pianeta. Costituito, come un saggio, in sei capitoli: Heroes parla di minatori ucraini che sopravvivono estraendo carbone illegalmente, proprio nei luoghi dove si è creato il mito di Stakhanov. I Ghosts sono i portatori di zolfo in ceste alle pendici di un vulcano indonesiano. I Lions, fortissimi nigeriani che macellano a cielo aperto ogni giorno centinaia di capre e tori. I Brothers, i pakistani che "smontano" le grandi navi mercantili. E gli operai siderurgici cinesi che sperano in un Futuro. Epilogo: un ex altoforno tedesco "riadattato" a parco divertimenti. Poema ambizioso e rigoroso sull'invisibilità del lavoro manuale nell'era delle corporation e dell'information technology, ha dalla sua lo splendido contrappunto della musica industriale di John Zorn. La morte al lavoro, il lavoro della morte: il cortocircuito con l'essenza del cinema è lì, e anche le ricadute di liberismo, globalizzazione, de-sindacalizzazione. Se è vero che lavorare, come dice la citazione da Faulkner con cui l'austriaco Glawogger apre il film, è l'unica cosa che l'uomo può fare per ore tutti i suoi giorni. E che lo porta ad essere così infelice. Straordinario.



i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2006

PRIMA VISIONE

promo

Raffinato documentario che assembla immagini atroci e affascinanti su situazioni estreme di lavoro in giro per il pianeta. Costituito, come un saggio, in sei capitoli, fotografa con memorabile intensità la morte al lavoro (o il lavoro della morte?) con il contrappunto musicale di John Zorn. Straordinario.