da Il Messaggero (Fabio Ferzetti) |
Sorprese
d’estate: arriva dall’Uruguay una commedia triste e perfetta centrata su
un trio di personaggi così grigi, stinti e dimessi che sullo schermo
urlano di umanità. Sono Jacob, maturo e taciturno proprietario di una
vetusta fabbrichetta di calze; Marta, sua attempata ma devota assistente;
e Herrmann, fratello di Jacob, pure lui fabbricante di pedalini nel vicino
Brasile (ma con ben altro successo), in arrivo a Montevideo per omaggiare
la madre defunta. Vergognandosi del celibato e della casa trascuratissima
in cui viveva con la mamma, Jacob chiede a Marta di fingersi sua moglie
per ricevere degnamente il fratello. Ne seguirà una (quasi) commedia degli
equivoci, con imprevista trasferta balneare, in cui i due pluripremiati
registi (allievi di Kaurismaki, e si vede) e i tre strepitosi interpreti
(assai ben doppiati da Gigio Alberti, Mita Medici e Antonio Catania)
sciorinano un tesoro di atmosfere ineffabili, finezze di regia (la
fabbrica è un personaggio a sé), prodigi di recitazione. Mai visto tanto
“non detto” in una volta sola, e tanta verità promanare da un piccolo
inganno. C’è più cinema, più umorismo, più vitalità in questo piccolo film
innamorato dei suoi personaggi poco amabili che in un anno di blockbuster
ipocriti. Chi ha naso non se lo lasci sfuggire. |
da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro) |
Secondo film di due registi di Montevideo, Rebella e Stoll, che hanno scritto e diretto una piccola grande storia di due fratelli, un introverso e un estroverso, e l' impiegata di un «fabbrichetta» di calzini. Uno, alla visita del fratello, finge di essere sposato con la lavorante, forse per mostrare stabilità affettiva. Strano trio, strana breve vacanza in cui fanno capolino emozioni sommerse e desideri repressi, finché tutto torna grigio e triste come prima. Girato a macchina fissa, il film spurga psicologia, studia caratteri a diverse altezze, rinuncia alle sorprese. Whisky è la parola che si dice nelle foto ufficiali al posto di «cheese», si raccontano storielle yiddish e il calcio è, anche nella provincia uruguayana, una valvola di sfogo. Premiato ovunque (ha un cast straordinario per ricchezza di sfumature), è da vedere: rimette in moto cuore e cervello. |
i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2006
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