Manoel De Oliveira
compie novant'anni l'anno prossimo.
Da una dozzina d'anni va avanti al ritmo di un film all'anno, alternando
e spesso mescolando dentro uno stesso film intenti meditativi, divertimenti
filosofici, composizioni allegoriche, riflessioni moralistiche. [...] L'idea
dl film gli è nata sentendo un amico regista ricordare la storia
di un attore francese venuto in Portogallo a girare un film, figlio di
padre portoghese emigrato in Francia negli anni Trenta. Su questo spunto
De Oliveira costruisce una storia che ha molti tratti autobiografici: accanto
all'attore che torna al paese mette molto di se stesso in un altro personaggio,
il regista Manoel (Marcello Mastroianni) che torna, anche lui, ai luoghi
della propria infanzia [...] Tutti ritornano verso un inizio che risveglia
dentro la saudade, la malinconia per un luogo, una persona, un gesto,
per ciò che è stato e per ciò che no è stato...
Un film mesto e sereno sul peso del vivere, sull'immobilità dentro
il tempo che se va, su un'automobile che torna alle origini del mondo e
dell'umanità...
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