Il viaggio di Capitan Fracassa
di Ettore Scola - Italia 1990 - 2h 13'

  

"Il primo motivo di interesse che mi ha spinto a rappresentare questa storia è quello del viaggio: l'odissea della compagnia di vagabondi dell'arte che attraversa la Francia dai Pirenei a Parigi, fa di Capitan Fracassa un 'road movie' ante litteram. La marcia del carro, le soste alla stazione di posta, il miraggio di Parigi, la città dei trionfi, remota ma sempre vicina e che, quasi raggiunta, non si è sicuri di voler raggiungere, sono metafore del senso della vita comuni a tanti viaggi cinematografici... L'altro tema fondamentale che ci attira verso Capitan Fracassa è il teatro in tutta la sua essenza 'cinematografica' di grande gioco tra vita e finzione".
Del romanzo di Théophile Gautier Il viaggio di Capitan Fracassa riprende la struttura narrativa, l'avventura del decaduto barone di Sigognac che, per raggiungere il Re a Parigi e riacquistare il suo rango, si aggrega ad uno scalcinato gruppo di attori girovaghi. Con essi scopre il fascino, il coinvolgimento della vita artistica, la malinconica felicità degli uomini di teatro, la grazia e il manierismo delle loro donne (una Ornella Muti finalmente in parte), l'esperienza emozionante di passioni d'amore e di duelli in punta di spada.
"Capitan Fracassa vuol raccontare lo spettacolo come bisogno vitale, primario, al punto che la realtà si somma con quello che si rappresenta. Lo spettacolo non è solo quello fuori, sul palcoscenico; ma è pure quello dentro di noi, quello che ci aiuta ad evadere, anche a cambiare la realtà". Sigognac, contrariamente al romanzo, non riprende la sua strada nobiliare ma sposa la vita del palcoscenico e il suo ruolo di Capitan Fracassa, deciso a ricreare, a rivivere, per sè e per il pubblico, la propria educazione sentimentale, da guitto della nobiltà ad eroe della finzione.
Tra alberi di cartone e castelli di cartapesta, Scola non lascia mai che la realtà soffochi la fantasia, tampona il languire del ritmo con la filosofia spicciola, tutta napoletana, di Pulcinella-Troisi e, nel gioco elegante di un sipario che apre e chiude il racconto, riesce ancora un volta ad incantare il suo pubblico con l'amabile utopia di una favola moderna, riesce ancora un volta a creare lo spazio per l'eterna favola dell'intelettualismo moderno: "Il mio film racconta la forza di cambiamento da parte degli uomini, che nasce come forza dei loro sentimenti e delle loro illusioni. Capitan Fracassa vuol essere un film dalla parte dell'utopia"

e.l. pieghevole LUX dicembre '90 - gennaio '91