Ultimo
film presentato nella selezione della 28a Settimana Internazionale
della Critica della Mostra di Venezia,
The Reunion,
della nota video artista svedese Anna Odell, qui al suo primo
lungometraggio, è un bel testo da apprezzare anche per i suoi
riferimenti colti, non troppo mascherati. È la storia di una cena tra
vecchi compagni di scuola che si ritrovano dopo tanti anni -
protagonista la stessa regista in veste di attrice - che si risolverà
in un atto di accusa di bullismo, di noncuranza, addirittura di
cattiveria nei suoi confronti, all’epoca della scuola dell’obbligo.
In realtà c’è tutta la cultura del Novecento in questo piccolo-grande psico-dramma o seduta auto-psicanalitica dall’esito salvifico in cui, non a caso, vengono usati degli pseudonimi: c’è Freud, c’è l’uno, nessuno, centomila di pirandelliana memoria negli ‘accusati’ che si defilano per rifiutare l’imputazione grave che, umanamente, viene a loro rivolta e vi si coglie una certa ‘atmosfera’ alla Festen, il capolavoro di Vinterberg del 1998, trionfatore a Cannes. |
Maria Cristina Nascosi Sandri - ottobre 2013 - pubblicato su MCmagazine 35 |