The Reunion
Anna Odell
- Svezia 2013


Venezia 70 - Settimana della Critica


 

  Ultimo film presentato nella selezione della 28a Settimana Internazionale della Critica della Mostra di Venezia, The Reunion, della nota video artista svedese Anna Odell, qui al suo primo lungometraggio, è un bel testo da apprezzare anche per i suoi riferimenti colti, non troppo mascherati. È la storia di una cena tra vecchi compagni di scuola che si ritrovano dopo tanti anni - protagonista la stessa regista in veste di attrice - che si risolverà in un atto di accusa di bullismo, di noncuranza, addirittura di cattiveria nei suoi confronti, all’epoca della scuola dell’obbligo.
Quasi una pièce teatrale, l’opera della Odell, girata a volte in maniera claustrofobica per aumentare l’impatto emotivo, scene corali di notevole forza, per esser un’opera prima.
Per la regista ed interprete, la pellicola ha davvero rappresentato un gesto liberatorio per il suo conscio (ed inconscio) ed ancor più per la sua personalità frustrata da tanta gratuita crudeltà giovanile. "Nel film mostro una ferita aperta certo, ma ora mi sento libera, ho superato il tutto" – ha dichiarato in conferenza-stampa - "ed ora il mio lavoro è più uno studio etno-antropologico sui rapporti umani giovanili".

In realtà c’è tutta la cultura del Novecento in questo piccolo-grande psico-dramma o seduta auto-psicanalitica dall’esito salvifico in cui, non a caso, vengono usati degli pseudonimi: c’è Freud, c’è l’uno, nessuno, centomila di pirandelliana memoria negli ‘accusati’ che si defilano per rifiutare l’imputazione grave che, umanamente, viene a loro rivolta e vi si coglie una certa ‘atmosfera’ alla Festen, il capolavoro di Vinterberg del 1998, trionfatore a Cannes.

Maria Cristina Nascosi Sandri - ottobre 2013 - pubblicato su MCmagazine 35