Una storia sbagliata
Gianluca Maria Tavarelli
- Italia 2015 - 1h 49’


   Un viaggio alla scoperta del luogo remoto dove si è spezzato il sogno di un amore, di un angolo di mondo insanguinato così diverso da quello che ci restituiscono giornali e notiziari. Un viaggio nel passato e nel presente, alla ricerca di se stessi, di un po' di pace, di uno sguardo nuovo con il quale guardare la vita che verrà. Con Una storia sbagliata (...), il regista Gianluca Tavarellifilm precedente in archivio affronta un doloroso viaggio di formazione, una presa di coscienza che vede protagonista una donna impegnata della difficile elaborazione di un lutto, in un percorso dove la paura e la rabbia lasceranno il posto alla speranza, al bisogno di condivisione.

Alessandra De Luca - Avvenire

   Stefania e Roberto vivono una storia d'amore coniugale serena fino a quando le continue ripartenze di lui per missioni militari all'estero non iniziano ad incrinarla. Ora Stefania, infermiera pediatrica, decide di recarsi in Iraq con una missione umanitaria. Lo scopo dell'equipe medica è quello di intervenire su bambini affetti dal labbro leporino sollevandoli così dallo stato di pesante emarginazione in cui le loro comunità li hanno relegati. Quello di Stefania è però soprattutto un altro: trovare chi ha aiutato un kamikaze che portato morte e distruzione e, possibilmente, arrivare ai suoi familiari.
"Cos'altro vi serve da queste vite/ora che il cielo al centro le ha colpite/ora che il cielo ai bordi le ha scolpite". Questi sono alcuni versi della canzone di Fabrizio De André che dà il titolo al film e che possono inquadrare la vicenda. Perché Tavarelli, che torna al cinema dopo una lunga assenza, è un regista che si è sempre occupato di 'vite'. Anche quando ha fatto e continua a fare fiction televisiva di alto livello come, ad esempio Maria Montessori - Una vita per i bambini o gli episodi de Il giovane Montalbano. Nelle sue opere si avverte sempre una passione e una compassione (nel senso più alto del termine) nei confronti dei propri personaggi. È quanto accade anche in questo caso perché la Stefania di Isabella Ragonese e il Roberto di Francesco Scianna vengono accompagnati nel loro viaggio attraverso la vita con una straordinaria sensibilità di scrittura. Ciò in particolare vale per Stefania a cui la Ragonese offre una variazione di espressioni che vanno dalla luminosa e ritrosa timidezza della scena iniziale alla durezza di alcuni scontri verbali. Il montaggio in alternanza tra passato e presente consente non solo di spiegare sentimenti o decisioni dell'oggi ma presenta tutti i chiaroscuri di una vita di coppia in cui uno dei due coniugi si trova sempre più solo senza che l'altro ne sia davvero colpevole. La solitudine è uno dei temi forti del film e quelle auto che si muovono nello spazio desertico diventano segni del bisogno di trovare una ragione per ritrovare almeno se stessi.
Non è un film che fa concessioni alla retorica quello di Tavarelli: gli scontri tra Stefania e la sua guida e interprete irachena non solo mettono in luce la difficoltà di capirsi tra culture ma non fanno sconti né all'una né all'altro degli interlocutori in una ricerca motivata da una molteplicità di pulsioni al cui centro si trova (qui risiede l'ulteriore elemento di originalità) una donna. Non però una donna soldato ma, in modo molto più originale, semplicemente una moglie a cui Ragonese offre anche un corpo che muta, con un profilo che diviene sempre più affilato. Come una vita scolpita ai bordi.

Giancarlo Zappoli - mymovies.it

promo

Stefania (Isabella Ragonese) si mette in viaggio da sola e si unisce a una missione umanitaria diretta in Iraq, durante la seconda guerra del Golfo, dove la aspetta una realtà ben diversa da quella che immaginava. Ma soprattutto, Stefania si trova ad affrontare un viaggio dentro se stessa e il proprio passato, scoprendo un'altra femminilità, a lei sconosciuta. In quella terra così diversa e lontana dalla sua, ma al contempo così vicina, riuscirà così a comprendere tante cose, comprese le ragioni che avevano incrinato la sua storia d'amore con Roberto… Un viaggio cinematografico attraverso la vita caratterizzato dall’intensa sensibilità di scrittura con cui, ancora una volta, Tavarelli avvolge di passione (e compassione) i suoi propri personaggi.


cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2015