Storia di Marie e Julien
(Histoire
de Marie et Julien) |
da La Stampa (Lietta Tornabuoni) |
Eros e segreti, il Tempo, la memoria, Emmanuelle Béart nuda e bellissima. Come un pittore che torni su un quadro da lungo tempo abbandonato, come un archeologo del proprio cinema, Jacques Rivette, il gran regista francese settantacinquenne de La bella scontrosa e di Giovanna D'Arco, riprende un'opera irrealizzata quasi un quarto di secolo fa. Ha raccontato al quotidiano "Le Monde" che nell'estate del 1975 aveva messo mano a un ciclo di quattro film, intitolato Scene della vita parallela e formato da narrazioni di genere diverso: Duelle (un film fantastico), Noiroit (un western), una commedia musicale e la storia d'amore Marie e Julien. Quest'ultimo film, interpretato da Albert Finney e Leslie Caron, cominciava con una scena molto complessa di paesaggio urbano: "Insieme con il direttore della fotografia Willy Lubtchansky abbiamo passato una giornata a preparare la scena, una giornata a girarla. La mattina del terzo giorno sono arrivato sul set incapace di fare qualsiasi cosa. Depressione nervosa classica". La malattia del regista condannò il film, che dopo tanto tempo rinasce adesso con nuovi protagonisti, nuovo spessore. Le possibilità di riassumere la vicenda attraversata da una vena fantastica alla Nerval sono insicure, tutto lascia intuire una metafora del desiderio e del cinema, le scene di passione carnale sono straordinarie. La storia della coppia che tenta di ridare vita al proprio amore del passato è struggente, confusa. Julien, orologiaio autorecluso in una casa tetra, incontra la sublime Marie, alla quale lo lega un ricordo amoroso vecchio ma non logoro. Tutti e due sono reduci da avventure sentimentali differenti. Si ritrovano nella cupa casa di lui: ardenti strette sessuali, un gatto di nome Nevermore, discorsi sul funzionamento delle pendole (o sulle scadenze del Tempo), zone d'ombra che avvolgono i personaggi, segreti infiniti. E la rivelazione che Marie è morta, si è da tempo uccisa, ma per assumere definitivamente la condizione letale deve riconquistare l'amore di Julien. La seconda volta di Marie e Julien, la sfida dichiarata dal nuovo film realizzato al vecchio film incompiuto, condensano troppe nostalgie e troppi enigmi per risultare facili: ma le difficoltà della storia d'amore non ne riducono il fascino, né rendono meno ammaliante il cinema strano e bello di Rivette. |
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del LUX
ottobre-dicembre 2004
amori estremi