La seconda volta
Mimmo Calopresti - Italia 1995 - 1h 20'


    È la seconda volta che Nanni Moretti presta il suo phisic du role di interprete estraniato ed incisivo ad un film a cui non appone la propria firma di regista. L'aveva fatto nel 1991 con Il portaborse ("esposto" politico di che precorreva lo scaldalo craxiano), si ripete oggi con il film di Calopresti. Due opere diversissime nello stile e nel tono: tanto era sfacciata, furba e declamatoria quella di Luchetti, tanto è lieve ed intimista quest'ultima che osa affrontare un tema ancora lacerante come quello del terrorismo, ricamandovi sopra una storia sofferta e dimessa. Il protagonista è infatti un professore universitario (Alberto Sajevo) che rincontra Lisa Venturi, la donna che dodici anni prima gli ha conficcato un proiettile nella testa durante un'azione punitiva degli anni di piombo. Ora lei gode della semilibertà, lavora come impiegata in un'azienda, gira per Torino come una persona qualsiasi e per il prof. Sajevo ritrovarsela di fronte così, casualmente, sull'autobus o al bar è il riaccendere il rovello personale (e sociale) del mettere in campo colpe e rimorsi, motivazioni e giustificazioni, condanne e scuse. Sì, perché Sajevo-Moretti sente ancora nella propria carne la contraddizione del momento storico e si stupisce (come tanti) dell'eccessiva libertà e protagonismo dei colpevoli di ieri (proclami, interviste, libri) mentre il rimosso di Lisa (una bravissima Valeria Bruni Tedeschi) è così radicato che, anche quando arrivano a frequentarsi, non lo riconosce.
Calopresti fa scivolare il racconto (e l'esistenza dei suoi personaggi) con delicata nonchalance. Lisa vive la sua condizione di ex-brigatista con una ferra determinazione ad andare avanti per dimenticare il passato e sopravvivere al presente. Alberto, che non ha superato il trauma di quell'attentato, nella sua attività universitaria cerca di tenersi lontano dal coinvolgimento sociale, non fa più canottaggio sul Po' e voga asetticamente in piscina... Il chiarimento, inevitabile, arriva per ellissi, e le immagini finali di
La seconda volta ci concedono solo flebili ma significativi segnali del rapporto esistenziale che va instaurandosi tra i due: se lei, tra le mura del carcere, ha scoperto una diversa motivazione per rimeditare su se stessa, il prof. Sajevo trova alfine il coraggio di farsi operare per "rimuovere" quel doloroso proiettile. Mentre il treno lo porta in una clinica all'estero prova a scrivere alla sua ex-carnefice. "Cara Lisa..."

e.l. La Difesa del Popolo 26/11/95

ezio leoni - La Difesa Del Popolo  26 novembre 1995