Screamers - Urla dallo spazio
Christian Duguay - Canada 1995 - 1h 47'

da Sette (Paolo Mereghetti)

   Più si avvicina la fine del millennio e più la fantascienza ci offre scenari apocalittici, incapace di guardare al futuro con un briciolo di speranza. È il caso anche di questo Screamers, tratto da un racconto di Philip K. Dick, forse il più pessimista dei maestri del genere (in italiano, nella raccolta L'uomo variabile). Al centro del film, il tentativo del comandante Hendricksson di mettersi in contatto con i responsabili della parte avversa per porre fine alla guerra che da dieci anni squassa il pianeta Sirio 6B. Ma nel futuro che l'uomo si è preparato dopo aver distrutto ogni barlume di umanità la cosa più difficile, per non dire impossibile, è proprio quella di identificare chi sia il nemico. O, piuttosto, chi sia l'amico, di chi ci si possa ancora fidare. Dando corpi e forme alle ossessioni paranoiche di Dick, il film sfrutta al meglio la desolazione paesaggistica di una fabbrica di cemento e di un'immensa cava di sabbia (entrambe in Canada, presso Montreal) per rappresentare con inquietante verosimiglianza un mondo post atomico, dove i bambini sono i più terribili e feroci dei nemici. E senza essere completamente riuscito (troppi colpi di scena nel finale), il film di Duguay riesce comunque a trasmetterci li smarrimento esistenziale che fa la grandezza del racconto, giocando intelligentemente di sottrazione e utilizzando al meglio risonanze shakespeariane e suggestioni visive postmoderne. Inquietante.


cinema invisibile-E20 TORRESINO ottobre-dicembre 2002