Alla morte del magnate della stampa Charles Poster Kane (Welles), un giornalista (Alianti) viene incaricato di indagare sulla sua storia passata e scoprire il senso dell'ultima parola da lui pronunciata: "Rosebud". Per farlo incontrerà la seconda moglie Susan Alexander (Comingore), il suo braccio destro Bernstein(Sloane), il suo miglior amico, Jedediah Leiand(Cotten) e il maggiordomo (Stewart): attraverso i loro racconti scoprirà le diverse facce di Kane, ma nessuno saprà rivelare il mistero di Rosebud. |
da
Dizionario
dei film
(a cura di Paolo Mereghetti) |
Primo lungometraggio di
Welles,
chiamato dalla Rko a Hollywood (dopo il successo di scandalo della
sua trasmissione radiofonica La guerra dei mondi) con un contratto
unico nella storia del cinema che gli permetteva di essere contemporaneamente
produttore, sceneggiatore, regista e attore dei suoi film,
Quarto
potere è "lo studio di
un sultano che soffre di amnesia", ritratto faustiano di un "americano
al cento per cento" come dichiara lo stesso protagonista a chi
lo accusa di simpatie di destra o di sinistra. Opera capitale nella
storia del cinema, il film è giustamente importante per molte ragioni:
la scelta del soggetto che - grazie anche all'abilità del cosceneggiatore
Herman J. Mankiewicz - mette in evidenza l'ambiguità del sogno americano;
la struttura narrativa, tutta a incastri, dove i sei flashback raccontano
anche due volte il medesimo soggetto con angolazioni e letture diverse
(l'esordio lirico della seconda moglie: dimostrazione della potenza
di Kane nel ricordo di Leiand, incubo privato in quella di Susan Alexander)
; l'innovazione tecnica, dovuta soprattutto al direttore della fotografia
Gregg Toland che utilizzando nuovi sistemi di illuminazione e obiettivi
speciali ottenne una straordinaria profondità di campo; l'influenza
esercitata sullo sviluppo del cinema (e della critica) per la sua
forza nel sottolineare il ruolo centrale del regista, qui "autore"
nel senso pieno del termine. Poco amato alla sua uscita americana
(ottenne un solo
oscar,
per la miglior sceneggiatura originale), attaccato da chi vedeva nel
protagonista troppi richiami alla vita reale di William Randolph Hearst,
criticato anche in Europa dove arrivò nel dopoguerra e suscitò molte
perplessità per il suo gusto barocco e ridondante (celebre la stroncatura
di Sartre),
Quarto potere
si è presa la sua rivincita nei decenni successivi, confermando il
suo posto unico nella storia del cinema e venendo ripetutamente eletto
dai critici "il film più bello del mondo". L'edizione italiana
ha comicamente storpiato i due nomi-simbolo del film, Rosebud e Xanadu
(il gigantesco castello-prigione di Kane) in "Rosabella"
e "Candalù"! Il reporter con la pipa è interpretato da Alan
Ladd. |
cinema invisibile
cinema
TORRESINO
maggio-giugno
2001
riflessioni su un capolavoro
promo: L'esordio di un genio e uno dei capolavori assoluti della storia del cinema |