Parole, parole, parole (On cannait la chanson)
Alain Resnais - Francia 1998 - 2h

   A Parigi, oggi. Simon, che lavora presso un'agenzia immobiliare ma dice di scrivere testi radiofonici, ama segretamente Camille. Costei, a causa di un incontro fortuito, si invaghisce di Marc, che è il titolare dell'agenzia dove lavora Simon. Marc aveva combinato un appuntamento per vendere un appartamento ad Odile, sorella di Camille. Odile ha deciso di cambiare casa, nonostante la evidente disapprovazione di suo marito Claude. Questi è all'apparenza persona molto accomodante, poco propenso a prendere decisioni, ma adesso sopporta a fatica la riapparizione in casa loro, dopo molti anni di assenza, di Nicolas, che era andato a vivere fuori Parigi. Nicolas, amico anni prima di Odile, diventa poi invece il confidente di Simon. Odile riesce ad acquistare l'appartamento. Prepara una grande festa d'inaugurazione, alla quale tutti si ritrovano. È il momento delle rivelazioni, delle spiegazioni, della verità come occasione di rispetto per sé e per gli altri.

   Scritta dalla coppia  J.-P. Bacri-A. Jaoui, attori-autori, marito e moglie, già collaboratori di A. Resnais per Smoking-No Smoking, è una storia di amori nei giorni nostri a Parigi nel giro di 6 personaggi (2 donne, 4 uomini): innamoramenti, corteggiamenti, tresche effettive o desiderate, delusioni, stanchezze di coppia. Le diverse situazioni sono intercalate da canzoni in playback, attinte da un repertorio assai noto in Francia, che sostituiscono i dialoghi, usate un po' come proverbi, universali e approssimativi. "Più che cantare, i personaggi sono cantati" (E. Comuzio). Unica eccezione: Jane Birkin che, in una breve apparizione, canta la sua Quoi?. Le canzoni sono "arcaiche" (Albert Préjean), "classiche" (Piaf, Chevalier, Bécaud, Aznavour, Ferré), "moderne" (Johnny Hallyday, il gruppo Téléphone), e il loro uso è molto libero: le parole (tradotte in sottotitoli nell'edizione italiana) contano più della musica. Il 14° film di Resnais sembra una commedia futile e frivola, ma non lo è, come rivela la grande sequenza finale della festa in cui emergono le note scure e basse della tristezza, dell'angoscia, del mal di vivere. Menzogne, finzioni, dissimulazioni, apparenze. Senza farne drammi, però. Protetto dall'angelo custode dell'ironia, c'è il sorriso di un vecchio e disincantato saggio. Per Resnais sempre più il mondo è un palcoscenico e la vita è un romanzo. O una canzonetta.

Il Morandini - Dizionario dei Film   

   Arguta commedia musicale del redivivo enigmista francese Alain Resnais, indimenticabile autore di agghiaccianti mattoni che, rinsavito con 37 ani di ritardo, intreccia mirabilmente le vicende di sei personaggi in cerca d'amore. Davvero geniale la trovata portante: dalla bocca dei protagonisti anziché le temute banalità sentimentali escono brani di popolari canzoni. Bravo Resnais, meglio tardissimo che mai.

Massimo Bertarelli - Il Giornale



LUX - marzo 1998

 cinema invisibile LUX ottobre-dicembre 2014