"Il mondo del signor e della signora
Bridge è quello in cui sono cresciuto. Questo è l'unico film
che ho fatto che parli della mia stessa infanzia e adolescenza. E quando
ne ho discusso con Paul e Joanne, ho scoperto che era anche il loro mondo.
Insieme abbiamo passato giornate intere a ricordare l'insistenza dei nostri
genitori sulle buone maniere, sulla forma, le loro rigide idee sui valori
tradizionali, l'onore, la politica conservatrice. Era la nostra stessa
vita che si dipanava davanti a noi". Questo
quindicesimo film di Ivory
(Quartet,
Calore e polvere,
Camera con vista,
Maurice...),
basato su due romanzi dello scrittore americano Evan Connell, è
la splendida, nostalgica ricostruzione della vita di provincia piccolo
borghese in un'agiata cittadina del Mid West, un affresco sociale e familiare
di distaccata raffinatezza ed intensa umanità.
L'avvocato Walter (Paul Newman) e la moglie India (Joanne Woodward) vivono
tiepidamente la loro esistenza. Lui, metodico negli atteggiamenti e rigido
nei principi, trova nel lavoro la propria realizzazione personale, al riparo
dalle sguaiate modernità che lo circondano, soavemente convinto
dei propri pregiudizi. Lei invece si sente sempre più vulnerabile,
insicura nella sua dipendenza dal marito, nel suo antiquato rapporto coi
figli, bisognosa di un affetto, di una tenerezza che tutti sembrano negarle.
Eppure Walter e India appaiono come una coppia impeccabile, legati da filo
sottile di intimità e formalismo, baciati dalla musa del benessere
wasp e dalla provvide coincidenze del lieto fine, tra la romanticheria
di un mazzo di rose rosse e il bianco manto di una fitta nevicata.
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