La
migliore offerta
Giuseppe Tornatore
- Italia
2012
- 2h 4' |
Un
esperto può facilmente capire quando un'opera d'arte è stata falsificata.
Per un uomo innamorato, invece, sarà sempre molto difficile conoscere le
possibili verità a due facce della natura umana, fino a commettere errori.
Su questo assioma si costruisce quasi per intero il nuovo film di cui
Giuseppe Tornatore è autore totale, soggettista, sceneggiatore, regista,
dopo l'esperienza non proprio recentissima di
Baarìa. (...) Un finale
molto intricato fornirà parecchie chiavi, un po' sulla linea di quell'altro
thriller di Tornatore che era
Una pura formalità. Questo, però, proprio
al momento di concludere, pur rispettando la logica, la affida a dei
viluppi narrativi forse un po' troppo macchinosi, facendo emergere certe
verità, anziché da un racconto lineare, da una serie piuttosto eccessiva
di scatole cinesi; senza però, con questo, nuocere minimamente a tutte le
tensioni drammatiche e anche emotive fatte abilmente scaturire soprattutto
nella prima parte del film. Con salda e sempre convincente vitalità... |
Gian Luigi Rondi - Il
Tempo
|
Al
pari di
Una pura formalità
e La sconosciuta,
La migliore
offerta
rientra in un ideale filone di thriller metafisico dell'anima molto nelle
corde di Giuseppe Tornatore. È affascinante il modo in cui in
un'innominata città mittel-europea (in realtà Trieste), il cineasta
imbastisce il romanzo d'amore fra il nevrotico Geoffrey Rush, celebre
battitore d'aste, e una giovane donna (Sylvia Hoeks) che, causa una grave
forma di agorafobia, vive reclusa in una decrepita villa piena di antichi
cimeli. Ma è proprio grazie a una serie di snervanti rinvii, a una
presenza fisica perpetuamente negata, che nel cuore altero e misogino di
Rush matura folle la passione per la misteriosa damigella. Una passione
sino a quel momento riservata solo ai ritratti femminili raccolti nella
sua preziosa collezione. Tornatore conduce il gioco con raffinata maestria
sul filo di un'astratta suspense, ben sottolineata dalla musica di Ennio
Morricone, fino a uno scioglimento finale un po' troppo precipitoso e
lambiccato che, tuttavia, rimane un peccato veniale in un film di tale
smalto. E Rush è semplicemente straordinario nello scivolare dai vertici
di un'algida solitudine dentro la spirale di un'inquietante ossessione
d'amore. |
Alessandra Levantesi Kezich -
La Stampa |
promo |
Virgil
(Geoffrey Rush) è un uomo colto e solitario, non più giovane.
Ritroso nei confronti degli altri, esercita con infallibile
maniacalità il mestiere di esperto d'arte e battitore d'aste. La
sua grigia esistenza prende una piega inaspettata e lo conduce al
centro di una passione che lo cambierà per sempre quando la
giovane Claire (Sylvia Hoeks) lo contatta per occuparsi della
dismissione del patrimonio artistico di una antica villa...
Dentro ai film di Tornatore, c’è tutto il cinema del mondo, tutti
i generi, tutto quanto assorbito dai suoi occhi di famelico
appassionato di un’arte capace quasi sempre di incantare. Thriller
dell’anima dalla messa in scena sobria in cui Geoffrey Rush si
muove come un bambino a Disneyland... |
cinélite
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giugno-agosto
2013
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