La mela (La
pomme) |
da Film TV (Aldo Fittante)
Ha esordito l'anno scorso a Cannes nella regia, appena diciottenne, la figlia di uno dei maestri del cinema iraniano: Samira Makhmalbaf, figlia di Moshen. Ed ha esordito con un piccolo film "al femminile", dove gli sguardi curiosi e stupefatti di due ragazzine dodicenni vagano negli scorci di un "esterno" che per loro si è appena dischiuso, affascinate da una mela appesa a un filo. La mela (scritto e montato da Moshen Makhmalbaf) è un film che sa chiedere, con la determinazione dell'assistente sociale, ma anche, con la spavalderia gioiosa delle bambine alla conquista di un mondo che non conoscono, libertà per tutti: le ragazzine, il padre, vecchio vigliacco piuttosto ipocrita, ma anche lui condizionato da una realtà culturale immutabile, forse persino la madre, cieca e accecata dal chador, il simbolo più inquietante e misterioso del film. Ispirato a un fatto realmente accaduto e ripreso dalla cronaca, girati con un rigore che in numerosi passaggi sfiora il documentarismo, sostenuto da , una felicità di fondo istintiva, sa incuriosire e divertire, senza per questo dimenticare mai il suo sottofondo di rabbia e senza perdere di vista la precisione della composizione delle inquadrature.