Dire
Agnès Varda è dire
Senza tetto né legge, Leone d’oro nel
1985. Chiedere al pubblico altri titoli o notizie relativi
all’ottantenne regista belga è un’impresa disperata. Eppure Agnes ha
esordito nel 1954, dopo una apprezzata attività come fotografa al
Théatre National Populaire di J. Vilar e, a seguire quel
mediometraggio (Pointe Courte
montato da A. Resnais e con un giovanissimo Philippe Noiret) sono
arrivati oltre quaranta lavori, tra corti e lungometraggi. Forse
qualcuno avrà in mente Cleo dalle 5
alle 7 (1962),
Lontano dal Vietnam
(1967) e
Garage Demy (1992), ma quanti la
ricordano per il suo protagonismo durante la nouvelle vague, chi ha
saputo godersi la produzione cinematografica del grande amore della
sua vita, il marito Jacques Demy, autore di gioielli quali Lola (1960)
e Les parapluies de Cherbourg
(1964). |
ezio leoni - Il Mattino di Padova 4 settembre 2008 |