Il ladro di bambini
|
Il ladro di bambini di Gianni
Amelio può davvero essere considerato un film fondamentale
del cinema italiano contemporaneo, l'evoluzione più composta e
toccante di quel nuovo neorealismo di cui Mery
per sempre era stato l'antesignano. Qui siamo su ben più
alti livelli. La storia è quella di Rosetta e Luciano, due ragazzi
rimasti soli dopo che la madre è stata arrestata per istigazione
alla prostituzione, proprio della figlia. I due vengono accompagnati da
Antonio, un giovane carabiniere, verso un collegio del sud. Ma una serie
di fortuite circostanze portano il terzetto a girovagare per la Calabria,
per la Sicilia scoprendo l'intimo tormento e il lacerante bisogno di affetto
dei due ragazzi, la timidezza e l'umanità di Antonio. E, su tutto,
un senso di vera solidarietà che unisce i protagonisti e che coinvolge
(possiamo dire commuove?!) anche lo spettatore più distratto, che,
pure nel rarefarsi delle emozioni, non può non percepire l'angoscia
profonda che stigmatizza il nostro vivere sociale. Lo stile di Amelio
è di un'essenzialità, di un lirismo che non inducono ambiguità.
La sua forza morale, la nitida veridicità delle sue immagini hanno
conquistato pubblico e critica a livello internazionale, facendo a tutti
riscoprire una concezione del cinema che non è mero spettacolo,
ma complicità di sguardi e di ideali, del piacere di narrare e
del dovere di riflettere.
e.l. La Difesa del Popolo 21/11/93 |
Cannes 1992: Gran Premio Speciale della
Giuria - Premio OCIC |