Il labirinto del silenzio è una grande storia indimenticabile, carica di serena passione, tesa nel ritmo ansioso del thriller dove il giustiziere deve muoversi tra mille ostacoli ma li vince tutti. Lo ha girato Giulio Ricciarelli (...) senza una scena, una foto dell'Olocausto; solo qualche straziata parola strappata ai sopravvissuti (...); solo quelle facce qualsiasi di uomini di mezza età, gli ex aguzzini, tornati cittadini esemplari, che, muti, perdono ogni bonomia in un attimo di consapevolezza della loro ferocia dimenticata.. |
Natalia Aspesi - La Repubblica |
Francoforte, 1958.
Johann Radmann è un giovane procuratore deciso a fare sempre ‘quello che è
giusto’. Un principio, il suo, autografato sulla foto del genitore,
scomparso alla fine della Seconda Guerra Mondiale e di cui conserva un
ricordo eroico. Ma i padri della nazione, quella precipitata all’inferno
da Hitler, a guardarli bene sono più mostri che eroi e Johann dovrà presto
affrontarli. Avvicinato da Thomas Gnielka, giornalista anarchico e
combattivo, conosce Simon, artista ebreo sopravvissuto ad Auschwitz e a
due figlie gemelle, sottoposte a test crudeli dal dottor Josef Mengele.
Simon ha riconosciuto in un insegnante di una scuola elementare uno degli
aguzzini del campo di concentramento. Come lui, molti altri ‘carcerieri’ e
ufficiali sono tornati alle loro vite rimuovendo colpe orribili. Colpito
dal dolore di Simon e dall’ostinazione di Thomas, Johann decide di
occuparsi del caso. Schiacciato tra il silenzio di chi vorrebbe
dimenticare e di chi non potrà mai dimenticare, il procuratore chiede
consiglio e aiuto a Fritz Bauer, procuratore generale, che gli darà carta
bianca e il coraggio di perseverare. Testimonianza dopo testimonianza,
Johann Radmann prende coscienza dell’orrore, ricostruisce il passato
prossimo della Germania e avvia il ‘secondo processo di Auschwitz’. |
Marzia Gandolfi - mymovies.it |
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In Germania, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, alcune istituzioni tedesche decidono di portare avanti una cospirazione per occultare i crimini di Auschwitz. Nel 1958, a Francoforte, il giovane Pubblico Ministero Johann Radmann s'imbatte in alcuni documenti che aiutano ad avviare il processo contro diversi militari delle SS che hanno prestato servizio ad Auschwitz. La sua battaglia per assicurare i responsabili alla giustizia è un altro pezzo di storia vera della Germania e con una regia “squadrata” su uno schema da detective story il film riesce a costruire una drammatizzazione efficace ed appassionata sull’eterno dibattito sul ruolo e le forme della memoria. |
LUX
- gennaio 2016 |