Kansas City
Robert Altman - USA 1996 - 1h 58'


da CIAK (Stefano Lusardi)

     Robert Altman firma un simil-Cotton Club facendo rimare jazz classico ("riscritto" con filologica perizia) e violenza metropolitana. Ambientando il film nel 1934 nella sua cittā natale, Altman resta fedele alla cifra stilistico-esistenziale delle sue opere migliori: seguendo le vicende intrecciate di due donne, un piccolo truffatore, un politico corrotto e un boss malavitoso e filosofeggiante, offre ancora una volta l'immagine corale di un'umanitā infida e fragile, abbinando sofferto pessimismo e disincantato cinismo.

da Film Tv (Emanula Martini)

     Una decina di personaggi, almeno altrettanti secondari, i jazzisti dell'Hey Hey Club. A Kansas City, nel 1934, in un pugno di ore si intersecano e si compiono i destini dei personaggi del nuovo film di Robert Altman: Blondie, una telegrafista che vorrebbe assomigliare a Jean Harlow, e Carolyn, la moglie del candidato democratico, drogata di laudano; Johnny O'Hara, ladruncolo di piccolo cabotaggio, e Seldom Seen, gangster nero che regola i suoi affari dal jazz club; Johnny Flynn, "procacciatore" di voti per i democratici, e un paio di adolescenti neri. Quasi tutto concentrato in una notte e nel giorno successivo (quello delle elezioni), segnato da un pessimismo abissale (politico e umano), da una fotografia pastosa e notturna, da splendide jam session che sottolineano i continui ritorni dell'azione nel club, Kansas City č un classico Altman corale, disilluso, amaro, sinuoso. Appena un po' troppo concentrato sulle due protagoniste femminili (che alterano i tempi e gli equilibri del racconto), resta comunque un esemplare di rigore e complessitā narrativa di tutto rispetto.