Un bel
gruppetto di egoismi assortiti quello che racconta
Claude Chabrol con
Merci pour le
chocolat. Lo spunto è The
Chocolate Cobweb, il romanzo di una interessante giallista americana,
Charlotte Armstrong, autrice di storie psicologiche molto dense e di intrecci
familiari complessi, che Chabrol
, esperto di storie e di ambienti borghesi,
ambienta felicemente nel benessere protetto e curato di Losanna.
In gran forma
come non era da tempo, Chabrol per novanta minuti dispone con precisione
psicologica e superba bravura registica i pezzi di una partita a scacchi tra i
suoi personaggi, descrivendo con tocchi perfetti e minuziosi (lui chiama il
proprio, stile della semplicità e dell’eleganza, a ragione) un mondo borghese e
bene educato che conosce benissimo, e che mette in sordina le passioni più
brucianti e dolorose.
Merci pour le chocolat
lascia qualche rimpianto sotto il profilo del
mistery (la conclusione arriva precipitosa, meno complessa e meno ricca di
quanto annunciavano le premesse, e non tutti i pezzi cascano al posto giusto),
ma resta il grande piacere di fronte al gioco degli attori, Huppert in testa a
tutti, e la soddisfazione di vedere un vecchio leone colpire ancora! |