Presentata
all'ultima edizione di Cannes, nella Quinzaine des réalisateurs,
una commedia proveniente dal Canada francofono: vivace, libera,
rinfrescante come una boccata d'aria pura.
Sainte-Marie-La-Mauderne è un villaggio portuale nel nord del Québec,
accessibile solo via mare. Un tempo fieri pescatori, oggi i suoi abitanti
sono costretti a vegetare sui sussidi governativi. Ma Germain non si
rassegna e decide di prendere le cose in mano, attirando gli investitori e
impedendo che i suoi concittadini precipitino nello sconforto. Per venire
incontro alle esigenze di un'impresa che intende aprire una piccola
fabbrica, l'uomo deve però risolvere un problema: far sì che il paese
disponga di un medico.
Quando un giovane dottore soggiorna per un mese nella piccola località,
Germain fa di tutto per trasformare Sainte-Marie-La-Mauderne in un
paradiso, così che l'ospite desiderato si convinca a restare. Primo
lungometraggio di un antico assistente di Sergio Leone, poi affermato
regista pubblicitario,
La
grande seduzione
è un film nostalgico, traversato da una sana cinefilia, dotato di trovate
a ripetizione e fitto di dialoghi brillanti. Tutto quel che serve per
realizzare una buona commedia, insomma: ma con, in più, un supplemento
d'anima, che non è merce corrente nel genere. Il modo in cui Pouliot e il
suo sceneggiatore, Ken Scott, si prendono gioco dei luoghi comuni
culturali è spiritoso; gli attori irreprensibili, dai protagonisti fino
all'ultima delle comparse.
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