New York-Bedford Stuyvsant, quartiere negro di
Brooklyn: all'incrocio di Stuyvesant Avenue sorge la pizzeria italiana
di Sal. Tutti la frequentano, tutti da più di vent'anni si abbuffano
di pizze. I
rapporti di Sal e figli con la comunità non danno problemi: il garzone
di bottega, il nero Mookie (lo stesso Spike Lee), batte la fiacca ma prima
o poi fa le sue consegne, il vecchio 'sindaco' ha sempre una saggia parola
per placare i litugi. Eppure nella giornata più calda dell'anno
anche i pregiudizi sono in ebollizione, le tensioni razziali possono esplodere
per una banalità... Lontano da qualsiasi manicheismo etnico, da
qualsiasi manierismo d'effetto, Spike Lee
lascia la fiction scorrere con
una naturalezza di insolita efficacia. Non ci sono motivazioni, non ci
sono scusanti, solo l'inevitabile (!?) sbocco della violenza, solo la riflessione
sui contrapposti messaggi di Martin Luther King e Malcolm X.
e.l. -
LUX
gennaio/febbraio 1990
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