Drugstore Cowboy
Gus Van Sant - USA 1989 - 1h 40'


   Nel clima esasperato d'oggigiorno, tra l'incubo dell'AIDS e la cinica escalation del traffico di droga, una pellicola come Drugstore Cowboy rischia di presentarsi come un'ambigua mitizzazione degli "ingenui" anni '70: droga ed evasione, letteratura d'avanguardia e nuovi spazi per la mente... Il film di Gus Van Sant film successivo in archivio va letto invece come un'impietosa analisi di una realtà ormai superata, ma che ha in sé una pregnanza sociale che merita una volta di più di essere fotografata e divulgata per meglio documentare germi e contraddizioni di un fenomeno inesorabilmente attuale. Anche perché la vicenda di Drugstore Cowboy nasce da una storia vera, da un libro autobiografico di impietosa veridicità: Bob Hughes è il capo di un piccolo gruppo di junkies. Con lui sono la moglie Dianne ed un'altra coppia, Rick e Nadine. I quattro vagano, allo sbando, da una città all'altra dell'Oregon. Vivono rapinando i drugstore, dove possono recuperare pasticche o altro da sciogliere nella siringhe; sopravvivono a se stessi in un'esistenza sfuocata tra annichilimento ed esaltazione. Quando però Nadine ci lascia la pelle (un'overdose casuale o cercata?) Bob decide di smetterla. Accetta di curarsi, rinuncia a Dianne che non vuole abbandonare il giro, prova con il metadone e le riunioni di gruppo, trova lavoro come operaio, soffre nel tenersi lontano dalla tentazione di ricominciare... Senza sapere che purtroppo il destino gli ha riservato una fine amara e assurda.

e.l. -  pieghevole LUX - aprile/maggio 1991