Dieci inverni
Valerio Mieli - Italia/Russia
2009
- 1h 39'
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Una commedia
sentimentale che fa onore al nuovo cinema italiano.
Dieci
inverni
di Valerio Mieli dimostra infatti come non sia un miraggio sfuggire alla
tragica morsa tra falso d'autore e sbracamento populista: lavorando su di
un modello di romanticismo profondo e tuttavia non decadente, il giovane
regista ha il merito di cogliere l'eco sottile e struggente di ogni
rapporto di coppia senza mai forzare situazioni e dialoghi. Tra Venezia,
l'entroterra veneto e Mosca (il film è coprodotto dalla Csc Production
sull'impulso di un importante accordo tra la Ufc russa e Rai Cinema), va
così in scena l'amore tra due ragazzi che ci mette tempo e fatica a
crescere. I protagonisti Camilla e Silvestro hanno avuto per di più la
chance d'essere affidati ad Isabella Ragonese e Michele Riondino, attori
in grado di accendere l'imprevedibile scintilla truffautiana sotto la
cenere di dieci, lunghi anni di addizioni e sottrazioni esistenziali.
Dieci inverni
sfida il suo stesso intimismo con un misto di raffinatezza tecnica e
sincerità emotiva, e anche grazie alla partecipazione davvero
straordinaria di Vinicio Capossela, trova quel tocco in più che sa
trasformare l'ordinarietà individuale in poesia collettiva. |
Valerio Caprara - Il Mattino |
A
Venezia d'inverno, nel 1999, sul vaporetto s'incontrano ragazza e ragazzo.
Si parlano, si conoscono, si frequentano un po', diventano amici. Soltanto
dopo dieci anni e viaggi, incidenti, assenze, studi universitari tra
Venezia e Mosca, capiranno che è amore il sentimento che li unisce:
affetto, complicità, bisogno e ironia reciproci, familiarità e analogia di
intenti, pensiero costante, amicizia. L'idea è bella. Il film, opera di
esordio d'un ex allievo della pubblica Scuola di Cinema di Roma, è
ovviamente imperfetto, ma ricco di delicatezza lirica e insieme di
naturalezza, sensibile, profondo, recitato dalla coppia protagonista con
una levità rara e senza la minima sfumatura di banalità o volgarità. La
scelta di città suggestive come Venezia d'inverno e Mosca sotto la neve,
la cura della realizzazione, l'attenta composizione del gruppo produttore,
sembrano testimoniare l'amore dell'autore per il film in sé e non (capita
a troppi) come eventuale veicolo di soldi & successo. Nonostante un
soggetto non abbastanza nutrito e una sceneggiatura a volte esitante e
ripetitiva, è uno dei debutti più interessanti e riusciti dell'anno. |
Lietta Tornabuoni - La Stampa |
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LUX
- gennaio 2010
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promo |
Camilla e
Silvestro, due matricole fuori sede che si incontrano la prima
volta a bordo di un vaporetto deserto immerso nelle nebbie
invernali veneziane. Caso vuole che, pur essendo subito chiara la
scintilla contraddittoria dell'attrarsi e del respingersi, i due
ragazzi passano la notte insieme senza toccarsi. È l'inizio di un
percorso decennale, lungo il quale le dolorose conferme del non
sapersi prendere si accompagnano al loro diventare adulti, uomo e
donna. Tono deciso, finezza di tocco, atmosfera un po' fuori dal
mondo e dal tempo, capacità di dar corpo cinematografico ad una
storia poetica e minimalista. Una commedia sentimentale che fa
onore al nuovo cinema italiano, uno dei debutti più interessanti e
riusciti dell'anno. |