da Il Messaggero (Roberta Bottari) |
Sandrone, detto il Gorilla (Claudio Bisio) soffre di una particolare forma di sdoppiamento della personalità: nel suo corpo vivono due persone e, tanto quanto una è bonaria, l’altra è fredda, violenta. Ha paura di finire in manicomio, per questo vive nell’ombra, nascondendo la sua malattia. Si guadagna la vita come investigatore privato, peccato che non abbia la licenza. Un giorno accetta un lavoro più tranquillo: deve fare da gorilla/accompagnatore a un divo di Hollywood caduto in disgrazia (Ernest Borgnine). Ma finirà con il coinvolgere la star in un’indagine segreta... La cura del gorilla, esordio in un lungometraggio di Carlo A. Sigon, è uno “spaghetti noir”, tratto dall’omonimo romanzo di Sandrone Dazieri. Benché ci siano un morto, un’indagine e, alla fine, un colpevole, il film non porta mai gli elementi noir alle estreme conseguenze. Neanche lo sdoppiamento della personalità arriva ai limiti: si tratta piuttosto di una schizofrenia ideologica, non clinica e raramente tragica. Un film che profuma di impegno politico e di centri sociali e cerca di rovesciare il concetto di buoni e cattivi (ma anche qui non si spinge troppo in fondo). La vera marcia in più sono i duetti fra Bisio e il grande Borgnine. |
da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro) |
Bravissimo
Claudio Bisio nei panni del gorilla schizofrenico, con due personalità in
lotta come nei vecchi melò per ladies,
|
i giovedì del
cinema
invisibile
TORRESINO
aprile-giugno 2006
con la presenza in sala del regista !
|