Un cuore in inverno
(Un
coeur en hiver) |
VENEZIA 1992: Leone d'argento
Una storia d'amore che nasce e muore sulle corde del violino e sulle musiche di Ravel. Emmanuele Beart (Camille), la musicista, sente su di sé lo sguardo di Stephan e in quello sguardo vede un segnale di complicità che lei scambia fatalmente per amore. Il cuore in inverno del titolo è infatti quello di Stephan, destinato a far soffrire con la sua vacua sensibilità se stesso quanti gli sono vicini. Cinema da camera come sempre quello di Sautet, ma mai come questa volta intonato in espressività ed eleganza al contesto e alla musica da camera che lo accompagna. |
e.l. TELECHIARA speciale VENEZIA settembre 1992 |
LUX ottobre/dicembre 1999 |
da Ciak (Valerio Guslandi) Stéphane e Maxime, entrambi liutai, sono accomunati dall'amicizia e dalla musica. Quando Maxime rivela a Stéphane di essersi innamorato della bella violinista Camille, quest'ultimo sembra incredulo e quasi infastidito. Apparentemente senza volerlo, Stéphane attira su di sé l'attenzione di Camille, ma quando questa gli si concede, inaspettatamente la allontana. Da sempre attento al cinema degli affetti, il francese Claude Sautet sembra aver perso, col passare degli anni, la fiducia nei suoi personaggi. Se un tempo questi erano vitali e pronti ad abbandonarsi all'amore, oggi, nella figura di Stéphane, vediamo solo un uomo incapace di esprimere sentimento, che crede alla musica solo perché "sogno", ma rimane sbigottito davanti all'amore. Nulla della sua vita è stato realizzato: hga studiato in conservatorio , ma poi ha scelto di emarginarsi, limitandosi a riparare gli strumenti. Persino nei confronti di un anziano amico è capace dio praticare una pietosa eutanasia ma non sa sciogliere una sola lacrima. Il film è splendido nella performance degli attori e nell'intreccio indivisibile fra psicologie dei personaggi e partitura musicale. Un gioiello davvero da non perdere. |