Chinese
Odissey
(Tian xia wu shuang) |
da Corriere della Sera (Maurizio Porro) |
Da oggi esiste un film cinese divertente, grottesco, irriverente sul piano della confusione dei sessi, è Chinese Odyssey, l'ha diretto Jeffrey Lau, il più assurdo della nouvelle vague di Hong Kong, l'ha prodotto il grande Wong Kar Wai e interpretato il divo Tony Leung, quelli di In the Mood for Love. E' una stravaganza con gli attori che guardano in macchina, a metà tra le dodicesime notti scespiriane, le sorprese dell'amore di Marivaux, i Monty Phyton e Victor Victoria. E' una storia d'amore a ostacoli ed equivoci in cui due coppie di fratelli della dinastia Ming, vivono una serie di avventure sentimentali, destinate ad amarsi nonostante gli scambi di identità e di classe. Perché due sono di sangue imperiale, il penultimo imperatore e la sorella, sfuggiti alla casta, gli altri sono di umili origini, un girovago e una ostessa, il destino li accoppia. Memore di molti generi, fra scazzottate, arti marziali e panorami da sogno orientale, il film, terzo di una serie, è un divertimento intelligente. Sarà vero cult? |
da Film Tv (Pier Maria Bocchi) |
A Hong Kong, Jeff Lau é autore del quale si parla da sempre. Da noi, invece, generalmente, é tra i meno conosciuti e teorizzati. Peccato, perché se c'è qualcuno che rappresenta l'anima purissima di quel cinema, é proprio Lau, mescolatore inimitabile di commedia e mèlo. I suoi due A Chinese Odyssey (Pandora's Box, Cinderella), targati 1995, fondevano mitologia cinese e gag a perdifiato senza soluzione di continuità. Con Chinese 0dyssey 2002 Lau racconta di amori contrastati dalle leggi di Palazzo (siamo durante la dinastia Ming) e confusione dei sessi con una leggerezza che é come una matriosca: più la apri, più la devi aprire. E se la comicità é spessissimo esilarante (un'invenzione su tutte: il velox a disegni), la tragedia commuove con una forza, anche stilistica, a cui non si può né si deve resistere (la scena finale sotto l'albero dei fiori di pesco é esemplare). Epica dei sentimenti: cinema come non se ne fa più, neanche a Hong Kong. Bisognerebbe farlo vedere a tutti, per comprendere che l'apparenza, anche fisica, non conta. E quando attacca la musica di Ashes of Time di Wong Kar-Wai (produttore), viene la pelle d'oca. Grandi Tony Leung Chiu-wai e Faye Wong. Attenzione: il doppiaggio rovina tutto, come al solito. |
i giovedì del cinema invisibile TORRESINO febbraio-aprile 2004