"Chiedi
la luna
è un film costruito su dei paradossi, è un film di viaggio ma anche
un film da camera. Volevo descrivere un itinerario sentimentale restando
vicino ai protagonisti, senza cadere nella prevedibilità del film di
viaggio o, peggio, della sociologia". Giuseppe Piccioni, 38
anni, dopo Il grande Blek
(1987,
un'opera prima amara e nostalgica), torna a guardare in faccia sentimenti
e contraddizioni della sua generazione, puntando su una sceneggiatura
costruita con grande cura come "un movimento di depistaggi,
incontri casuali e inattesi, deviazioni e falsi finali" (la firmano
con lui Franco Bernini ed Enzo
Monteleone) e valorizzata dalla presenza di Margherita Buy, attrice-simbolo
di un cinema giovane, fresco e accattivante.
La
storia parte da Verona con Marco (Giulio Scarpati) che si mette alla ricerca di
Giacomo, suo fratello maggiore, che ha lasciato l'agenzia di autonoleggio di
famiglia portandosi via la macchina più bella e gli incassi della settimana. A
Perugia Marco incontra Elena (Margherita Buy), la fidanzata di Giacomo, la quale
da tempo non ha più sue notizie ma che forse sa dove poterlo
rintracciare... Nel nuovo "viaggio a due" sbiadisce ben presto
l'obiettivo iniziale, Giacomo diventa un pretesto per incontrare nuovi
personaggi (Daniela Giordano, Roberto Citran, Sergio Rubini), per mettere a
confronto due personalità così diverse (Marco pacato, moderatamente borghese,
Elena estroversa, figlia dell'improvvisazione e del disordine), per ricondurre
ogni dissertazione paesaggistica ad una più configurata istantanea delle
emozioni e dei sentimenti.
Piacevolmente
in bilico tra roadmovie e commedia romantica, Chiedi la luna
fa tappa tra le incertezze e le compensazioni psicologiche dei suoi personaggi
(quella borsa continuamente svuotata e riempita!) e ricuce con grazia il filone
minimalista del cinema italiano secondo canoni di lievi suggestioni, verso una
delicata rivincita interiore sul paesaggio autunnale delle utopie.
"C'é l'intenzione di usare il viaggio per le possibilità di astrazione che
offre. E' un movimento di depistaggi, incontri casuali e inattesi, deviazioni e
falsi finali. La storia si sviluppa attraverso l'incontro con una serie di
personaggi laterali dove ognuno aggiunge una voce sul tema dell'amore e del
denaro... Credo nell'utopia, ci credo anche quando tutto quello che intorno dice
il contrario. Viviamo in un periodo in cui il mondo giovanile è costretto a
vedersi come in uno spot pubblicitario che lo vuole giovane a tutti i costi, e
per il tempo più a lungo possibile, con il diritto e il dovere di avere il
meglio durante la giovinezza. Manca l'indicazione, o comunque il racconto, di un
percorso in cui si riesca ad essere autenticamente soddisfatti di sé.... E'
morta l'utopia? Può essere una buona occasione, perché la caduta degli ideali,
la mancanza di padri, consente finalmente un'identità più "molle", una maggiore
possibilità di contraddirsi. Però... Però non si può, non si deve rinunciare,
soprattutto da giovani, a chiedere la luna".
ezio leoni -
speciale
LUX
novembre/dicembre '89
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