Cenerentola (Cinderella)
Kenneth Branagh
- USA 2015 - 1h 45’


   Anche chi è deciso a impugnare il kalashnikov della nostalgia cinefila dovrà ricredersi e ammettere che la Cenerentola versione 2015 firmata Kenneth Branagh è un signor film, magari non adatto ai cenacoli d'arte e d'essai, ma in compenso piacevolissimo (alleluja) per ogni tipologia di pubblico. (...) il polivalente cineasta irlandese ha scelto con la complicità dello sceneggiatore Chris Weitz la soluzione più semplice a portata di cinepresa: al posto delle riletture colte e stravolte, la sua Cenerentola esibisce un grande rispetto per Perrault (rimaneggiato dai Grimm) e Disney via via trasfigurandolo, però, in una sconfinata ma non ingenua dichiarazione d'amore per il cinema classico. La messinscena live action non lesina, infatti, dal primo all'ultimo fotogramma gli ingredienti più luxury consentiti dall'importante budget e dalla tecnologia moderna (a cominciare dagli inserti in computergrafica), mentre gli attori in carne e ossa s'ispirano alle fisionomie, i caratteri e gli stili recitativi della tradizione innervata dal migliore humour britannico. (...) Circonfuso dalla fotografia di Haris Zambarloukos (sottilmente allusiva del migliore Technicolor della nostra infanzia), sontuosamente arredato dalle scenografie di Dante Ferretti ed impreziosito dagli estrosi costumi vintage di Sandy Powell, il film punta forte e riscuote l'adeguata vincita sugli elementi primari, ovviamente smontabili per la gioia dei seguaci dei semiologi alla Propp, ma fruibili alla grande da qualsiasi spettatore che abbia conservato nel cuore e lo sguardo un po' di spazio per il sogno e la fantasticheria.

Valerio Caprara - Il Mattino

promo

Ella è figlia di un mercante. Dopo la morte di sua madre, il padre si risposa e lei, per dimostrargli il suo affetto, accoglie in casa la matrigna e le sue figlie, Anastasia e Genoveffa. Tuttavia, quando suo padre muore improvvisamente, Ella si ritrova alla mercé di tre donne gelose e malvage. La fiaba è nota, il remake sorprendente. Kenneth Branag mette in scena con toni e iconografia da operetta in una cornice di atemporalità vagamente ottocentesca, ove fedeltà alla magia di Perrault e doveroso adattamento al gusto contemporaneo si mescolano con sapienza e visionarietà nella luminosa rilettura del mito. Tanto fastoso quanto piacevole.


cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2015