La casa Russia (The Russia House)
Fred Shepisi - USA 1990 - 2h 1'

  

   Un soggetto firmato John Le Carré (il romanzo omonimo è un best-seller mondiale), la regia affidata al talento australiano di Fred Shepisi (Plenty, Un grido nella notte), la sceneggiatura di Tom Stoppard (Leone d'oro a Venezia 90 per Rosencranz and Guilderstern Are Dead), come interpreti il vecchio leone Sean Connery, reduce dal successo di Caccia a Ottobre Rosso, e la splendente Michelle Pfeiffer (Lady Hawke, Scarface, Le relazioni pericolose)... Le premesse per una spy-story di grande effetto c'erano tutte, ma ciò che affascina imprevedibilmente in Casa Russia è l'emozione di una glasnost d'immagini che ci avvolge, appassionata e radiosa, grazie ai sinuosi movimenti di macchina di Shepisi, alla luce abbagliante della fotografia (Ivan Baker, altra pedina fondamentale!), alla commossa complicità d'ideali e d'affetti che i protagonisti riescono a comunicare.
Barley Blair (S. Connery) è un editore inglese che, ricevuto uno sconvolgente manoscritto sulla rete strategica dell'Unione Sovietica, viene cooptato dai servizi segreti occidentali per una complessa missione oltrecortina. Ma il contatto russo è Katia, un donna di grande bellezza e sensibilità (M. Pfeiffer), e Barley è un sentimentale, liberal e "alcolico"... Da Lisbona a Mosca, da Mosca a Leningrado, gli squarci "turistici" di Casa Russia sono visioni aperte di un paesaggio che ha una forza figurativa pari alla tensione d'ideali che sostengono il racconto. Se nel finale il tempo si fosse fermato, come nel testo di Le Carré, nell'appartamento portoghese di Blair, in trepida attesa, La casa Russia avrebbe toccato la perfezione.

ezio leoni - pieghevole LUX  aprile/maggio 1991