Caro diario
Nanni Moretti - Italia 1993 - 1h 40'

  

     Avete addocchiato i flani del nuovo film di Nanni Moretti Caro diario? Un semplice disegno di un uomo su una Vespa, scarne informazioni sul cast e, come frase di lancio, un sintetico "Eccolo!". Azzeccata presentazione per la pellicola attesissima dell'autore più personale ed introverso del nostro cinema attuale. In effetti Caro diario è davvero un evento perché nel degrado del nuovo cinema italiano la sua comparsa riprende il filo di un discorso interrotto, quello di una laconica espressione di valori e paradossi esistenziali, quale è stato dagli anni '70 ad oggi il cinema di Moretti film successivo in archivio. E se, da Ecce Bombo, il suo logorroico interrogarsi sul privato e sul sociale aveva trovato nel personaggio di Michele Apicella un alter-ego efficace, ma ormai "bruciato" dalle radicalizzazioni etiche e politiche del trittico Bianca-La messa è finita-Palombella rossa, ora arriva ad estremizzare il suo autobiografismo raccontandosi, come "Nanni", in tre episodi di esemplare autenticità: In Vespa, Isole e Medici.
Iniziamo dall'ultimo per segnalare, a chi non fosse informato della vicenda personale del regista, la sofferenza fisica che lo ha accompagnato, tra l'apprensione generale, in questi ultimi anni. Medici è un racconto amaro e sferzante di uomo finalmente guarito, ma che ha vissuto indimenticabili momenti di sconforto e di smarrimento di fronte alla superficilità diagnostica della classe medica con cui è venuto a contatto.
Molto più "morettiano" in senso classico, Isole descrive il peregrinare del protagonista da Lipari a Salina, da Stromboli a Panarea, fino ad Alicudi alla ricerca di un luogo tranquillo dove trovare pace ed ispirazione per il proprio lavoro. Un'utopia nella realtà contemporanea, fatta di convenzionalità o radicalismi, di caos sociale e di retorica d'idee.
Ecco allora, liberatorio nella sua purezza formale e contenutistica, il sorprendente In Vespa che è un vero manifesto poetico del Moretti-pensiero nell'affrontare la vita e il cinema. Girovagando con lo scooter per la sua Roma, Nanni narra dell'essenzialità del rapporto dell'individuo con se stesso e con l'ambiente che lo circonda, ritrova l'intensità documentaristica di un cinema che fotografa con stupefatta intensità quartieri, strade, case. E in questa sublimata "dialettica dei luoghi" Moretti non manca di dare un semplice ma pregnate tributo alla figura di Pasolini e di confrontarsi, con la solita sferzante ironia, con la sala cinematografica, con il cinema e la cultura dominante: "Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete invecchiati, io gridavo cose giuste ed ora sono uno splendido quarantenne!"

ezio leoni - La Difesa Del Popolo  5 dicembre 1993