Bombón - El Perro
Carlos Sorin - Argentina/Spagna 2004 - 1h 37'


da La Repubblica (Paolo D'Agostini)

      Non perdete questo minuscolo film argentino, Bombon El Perro. Il regista Carlos Sorin non si offenderebbe dell'aggettivo, visto che il suo precedente film si chiamava Piccole storie (Historias minimas). Visto che, a dispetto della sua esperienza pubblicitaria (cioè non è un ingenuo), egli insegue con il cinema un minimalismo semplice e diretto. Rifiutando gli attori di professione mette nei film persone e non personaggi, preferendo il documentario alla fiction e la biografia al romanzo cerca l'accostamento più prossimo alla verità. Dice: "Uno sguardo, un silenzio, il lampo di un sorriso accennato in primo piano comunicano molto più di discorsi retorici" (la prova nel finale di questo film).
Il garagista accanto al suo ufficio diventa così, con il proprio nome, il 52enne meccanico licenziato dopo vent'anni di lavoro alla stessa pompa di benzina, disoccupato che cerca di cavarsela intagliando manici di coltello. Fino a che, chissà come, si trova padrone di un perfetto esemplare di Dogo Argentino. Dovrebbe procurargli la risalita della china, pare che ci si possa arricchire con un cane così. Non accade, perché le favole sono favole, e anzi Bombon gli procura un sacco di grane. Ma l'amicizia - anche di un cane si può essere amici - vale di più. Senza una parola di troppo, c'è tutto: il dramma sociale argentino di questi anni, la picaresca sensibilità dei tipi più strambi e degli spazi sconfinati alla Soriano, perfino la memoria dei capolavori neorealisti.

da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)

      Smile for me Argentina: un meccanico disoccupato 52enne riceve in regalo un bel cane, un Dogo Argentino, con cui inizia un lavoro di gare e concorsi: ma purtroppo a lui, ospite mal sopportato dalla figlia, mancano i pesos e al cagnone manca la libido. Trova un amico che non è proprio un tesoro, guai temporanei, indi riconciliazione e ritorno della sensualità. Dopo tante battutacce, ecco un film per cinefili & cinofili che Carlos Sorin, di cui non avrete dimenticato Piccole storie, inscena con attenzione, amore per il minimalismo, scoprendo un semplice e grande attore dilettante, Juan Villegas. Lo stile è casual, ma le tappe di questa mini odissea in Patagonia non sono casuali, compresa quella folk nel locale trash stile sceicco in vacanza. I conti morali li fa lo spettatore: da complice, si commuove, si diverte e poi magari ci ripensa un poco.

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2006
minipersonale di Carlos Sorin

promo

Un meccanico disoccupato 52enne riceve in regalo un bel cane, un Dogo Argentino, con cui inizia un lavoro di gare e concorsi, ma purtroppo trova un amico che non è proprio "un tesoro": in Patagonia i guai del singolo rispecchiano il dramma sociale... Come in Piccole storie Sorin costruisce cinema minimalista semplice e diretto, in cui emerge la picaresca sensibilità dei tipi più strambi e degli spazi sconfinati alla Soriano, perfino la memoria dei capolavori neorealisti. Cinefilia e cinofilia d'autore.