Barcelona |
da Il Giorno (Morando Morandini)
Anche a Hollywood c'è il cinema d'autore
[…] Eclettico e intraprendente, Stillman, classe 1952, s'è occupato
di giornalismo, narrativa, televisione, export-import di film spagnoli,
ha fatto l'attore e s'è sposato a Barcellona con una catalana che
gli ha dato due figlie. Cosi si spiega la genesi di Barcelona, suo secondo
film, girato nel 1993 e uscito un anno più tardi, con lusinghiere
accoglienze critiche. Ambientata nella Barcelona di dieci anni fa, è
la storia di due cugini americani, Ted e Fred Boynton, e delle loro peripezie
sentimentali e politiche. La quieta esistenza del primo, impiegato nella
filiale di una società di Chicago, è turbata dall'arrivo
del secondo, ufficiale della 6° Flotta, dislocata nel Mediterraneo.
Il patriottico cugino in divisa gli si installa in casa e gli cambia la
vita. Insomma: un gentiluomo e un ufficiale, due rappresentanti, commerciale
e militare, dell'imperialismo americano, a contatto e in attrito con la
Barcellona postfranchista della 'movida': rivoluzione sessuale, droga,
discoteche e antiamericanismo diffuso.
Realizzato con due degli interpreti e i principali collaboratori di Metropolitan,
il film segna un progresso rispetto al precedente. Sono i medesimi l'umorismo
ironico sotto le righe, la funzione egemone dei dialoghi, il brio della
recitazione, la cura dei particolari, persino un certo snobismo. Ma c'è
un maggiore spessore narrativo, e non soltanto per il risvolto drammatico
che coinvolge il cugino in divisa e segna il punto d'incrocio tra i due
livelli del racconto, il sentimentale e il politico.
La felice riuscita di Barcelona dipende molto dall'equilibrio in cui Stillman
tiene i due livelli e dallo sguardo smagato con cui mette a confronto americani
e spagnoli, i comportamenti, i tic, le fisime, le mentalità degli
uni e degli altri, senza quasi mai abbandonare la posizione di diplomatica
equidistanza all'ombra del santo controllore dell'ironia. E' un po' presto
per dirlo, e la nostra è un'approssimazione critica, ma c'è
il sospetto che il cinema americano abbia trovato in Stillman il suo Rohmer.
rassegna: mini-personale Whit STILLMAN - TORRESINO aprile-giugno '99