Barcelona
di Whit Stillman - USA 1994 - 1h 41'

da Il Giorno (Morando Morandini)

Anche a Hollywood c'è il cinema d'autore […] Eclettico e intraprendente, Stillman, classe 1952, s'è occupato di giornalismo, narrativa, televisione, export-import di film spagnoli, ha fatto l'attore e s'è sposato a Barcellona con una catalana che gli ha dato due figlie. Cosi si spiega la genesi di Barcelona, suo secondo film, girato nel 1993 e uscito un anno più tardi, con lusinghiere accoglienze critiche. Ambientata nella Barcelona di dieci anni fa, è la storia di due cugini americani, Ted e Fred Boynton, e delle loro peripezie sentimentali e politiche. La quieta esistenza del primo, impiegato nella filiale di una società di Chicago, è turbata dall'arrivo del secondo, ufficiale della 6° Flotta, dislocata nel Mediterraneo. Il patriottico cugino in divisa gli si installa in casa e gli cambia la vita. Insomma: un gentiluomo e un ufficiale, due rappresentanti, commerciale e militare, dell'imperialismo americano, a contatto e in attrito con la Barcellona postfranchista della 'movida': rivoluzione sessuale, droga, discoteche e antiamericanismo diffuso.
Realizzato con due degli interpreti e i principali collaboratori di Metropolitan, il film segna un progresso rispetto al precedente. Sono i medesimi l'umorismo ironico sotto le righe, la funzione egemone dei dialoghi, il brio della recitazione, la cura dei particolari, persino un certo snobismo. Ma c'è un maggiore spessore narrativo, e non soltanto per il risvolto drammatico che coinvolge il cugino in divisa e segna il punto d'incrocio tra i due livelli del racconto, il sentimentale e il politico.
La felice riuscita di Barcelona dipende molto dall'equilibrio in cui Stillman tiene i due livelli e dallo sguardo smagato con cui mette a confronto americani e spagnoli, i comportamenti, i tic, le fisime, le mentalità degli uni e degli altri, senza quasi mai abbandonare la posizione di diplomatica equidistanza all'ombra del santo controllore dell'ironia. E' un po' presto per dirlo, e la nostra è un'approssimazione critica, ma c'è il sospetto che il cinema americano abbia trovato in Stillman il suo Rohmer.

rassegna: mini-personale Whit STILLMAN - TORRESINO aprile-giugno '99