Angeli armati
(Men With Guns) |
da Ciak
Quella La storia non ha un'ambientazione precisa. Come spiega il regista John Syles "non voglio che il pubblico pensi che questa sia una cosa accaduta in El Salvador piuttosto che in Guatemala o nel Messico, perché questo non accade solo in America Latina. Lo stesso avviene in Africa, nella ex Jugoslavia, nella ex Unione Sovietica".Perché qui si parla della sporca guerra, quella mai dichiarata, che vede il potere accanirsi sulle minoranza etniche. In Men With Guns, ultimo capitolo di un'impeccabile filmografia (per impegno) autoriale che vede brillare titoli come Matewan e Stella solitaria, questa scoperta avviene attraverso lo sguardo sempre più consapevole e sconvolto del dottor Fuentes (Federico Luppi) che dalla comoda città si reca nel cuore della giungla alla ricerca di alcuni suoi studenti. Scoprirà la realtà della guerriglia, della fame, dello sfruttamento…
da L'Unità (Michele Anselmi)
Quasi un'ascensione simbolica, tra popolazioni umiliate dalla fame, rappresaglie perpetrate dall'esercito e pedaggi dolorosi. Un lucido pessimismo, lo steso stampato sulla faccia del protagonista, si riverbera in questo film "militante" che Sayles gira poco o niente all'americana. Si esce turbati da Men With Guns e anche più pronti a guardarsi attorno: perché l'ignoranza talvolta è colpevole quanto l'ignavia.
rassegna: cinema invisibile ottobre-dicembre '98