Pardo d’Oro al Festival di Locarno 2001
da La Stampa (Alessandra Levantesi) |
Il 25 aprile 1974, una data che pare ormai lontana anni luce, avvenne in Portogallo un fatto straordinario: una rivoluzione capeggiata da un gruppo di ufficiali dell’esercito che mise fine a una lunga dittatura senza spargimenti di sangue. Per uno dei tanti paradossi della storia furono dunque dei militari a realizzare il sogno sessantottino dei fiori nei cannoni, attraversando con i garofani nei fucili le strade di Lisbona traboccanti di una folla entusiasta. E’ da questa pagina indimenticata che prende le mosse il film Alla rivoluzione sulla Due Cavalli di Maurizio Sciarra, basato sull’omonimo romanzo di Marco Ferrari (con la mano, in sceneggiatura, di Enzo Monteleone), dove si racconta il viaggio da Parigi alla capitale portoghese di tre amici ben decisi a partecipare all’incredibile esperienza. Sono lo studente italiano Marco (Adriano Giannini, figlio di Giancarlo), l’esule portoghese Victor (Andoni Gracia) e la francese Claire (Gwenaelle Simon), ora sposata e a suo tempo compagna di Victor e amante occasionale di Marco. A bordo di una scalcinata 2 Cv (che insieme alla vecchia 500 Fiat fu l’auto per eccellenza dei ragazzi di quegli anni), fermandosi dove capita e dormendo in sacchi a pelo, i tre fremono dall’impazienza di arrivare alla meta. Ma nel corso della trasferta il gusto dell’avventura, il piacere di ritrovarsi insieme e le emozioni sentimentali vanno a sovrapporsi alle istanze ideali, fino a prendere quasi il sopravvento. Pur apprezzandone la tematica dal respiro non provinciale, da Locarno avevamo scritto che il film stentava a decollare per talune debolezze di scrittura e regia: e tuttavia vorrà dire qualcosa che una giuria internazionale (di cui facevano parte lo scrittore cileno Antonio Skarmeta e l’attrice Debra Winger) gli abbia voluto assegnare il Pardo d’Oro a tutti i costi contro il parere stesso (a proposito di paradossi) della giurata italiana Laura Morante. Ha fatto simpatia questa commedia nostalgica e picaresca ambientata in un’epoca in cui giovinezza e libertà sembravano una conquista senza fine. Su un fondo musicale che assembla Eric Clapton e l’Internazionale, Sciarra evidenzia il miscuglio di fermenti utopistici, senso ludico e irresponsabilità caratteristici di una generazione che non voleva crescere. Ed è significativo che i protagonisti giungano a Lisbona a cose fatte, in tempo per unirsi a un corteo che si rivela composto non già di rivoluzionari, bensì di tifosi del Benfica. |
TORRESINO - ottobre 2001 PRIMA VISIONE
promo: 1974: la svolta politica portoghese, la "rivoluzione dei Garofani". Tre amici decidono di non poter mancare all'evento e partono da Parigi verso Lisbona a bordo di una mitica 2cv gialla! Ideali e sentimenti sugli scudi, il senso di gruppo, il gusto dell’avventura, l'emozione di una rivisitazione cinematografica nostalgica e ironica… Vincitore del Pardo d’Oro al Festival di Locarno 2001. |