Omertà cinefila in rispetto dell'abbinata Spielberg-Kubrick? Per non sono mancati gli apprezzamenti per la toccante idea del robot che aspira alla condizione umana e, nel merito, su quotidiani e riviste specializzate sono fioccate le citazioni: da Rachel, romantica replicante di Blade Runner agli androidi "buoni" della saga di Alien (Bishop e Annalee). Ma tutti si sono ben guardati dal segnalare la fortissima analogia con D.A.R.Y.L. (Simon Wincer, 1985). Ĺ il meccanismo narrativo era invertito. Il ragazzo-computer veniva raccolto da un'ignara famiglia che imparava ad amare quel figlio "esemplare", a difenderlo dal cinismo delle autorità. Film per ragazzi? Regia accademica? Forse, ma Spielberg oltre a recuperare Collodi, avrebbe fatto meglio a riguardarselo in videocassetta.
e.l. Il Mattino di Padova - 7/9/2001