Il
primo film a venire in mente guardando
A Bigger Splash
non è La piscina (1969) di
Jacques Deray anch’esso ispirato allo stesso soggetto di Alain Page,
e “figlio” di un’illustrazione di David Hockney. La cornice agreste
della nostra penisola, la natura solidamente borghese dei
personaggi, i tormenti repressi dei più giovani e le disillusioni
bohémien dei più maturi, lo sguardo straniero (ma non esterofilo) in
terra italiana, rimandano piuttosto a
Io ballo da sola - Stealing Beauty
di Bernardo Bertolucci. Non sorprende più di tanto la reazione
"sciocchina" della platea degli accreditati stampa all’anteprima di
Venezia 72 (dove era presente in Concorso): ogni film di Guadagnino,
sin dall’esordio The Protagonists
passando persino per i corti, è sempre approdato al Lido attirandosi
sguardi malevoli. Persino Io sono l’amore
aveva guadagnato degli agguerriti detrattori, che si sono poi
moltiplicati quando è arrivato il successo internazionale (oltre
alla nomination all’Oscar). L’accusa più comune (e più ridicola) al
film è quella appunto di esterofilia, con l’aggravante (ancor più
ridicola!) di scuotere l’orgoglio nazionale (sic) con il personaggio
del maresciallo dei carabinieri, interpretato da Corrado Guzzanti,
fan sfegatato della cantante protagonista. |
Pietro Liberati - novembre 2015 - pubblicato su MCmagazine 38 |