The Miracle Seller
è un film che si basa, pur partendo da un escamotage narrativo
quasi fastidioso, all’inizio, su di una serie di principi e
sentimenti che mai dovrebbero prescindere dall’animo umano se –
come diceva P. Terenzio Afro: Homo sum, nihil umani mihi
alienum puto – perché ciò che accade a 10.000 km di distanza
lontano da me "mi tocca", "deve toccarmi" in ogni modo. E nella
storia che si dipana, man mano, le grandezze e le meschinità umane
si alternano in un plot che vede coinvolte, principalmente, tre
vite: quella di un adulto alcolizzato e di due ragazzini ceceni in
fuga verso la libertà, verso una famiglia di origine che, a sua
volta, potrebbe soffocarli ancor più quanto, al contrario, più
autentico e libero possa divenire un legame nato on the road,
cresciuto, a poco a poco, nella sofferenza e nella disperazione.
Stupende le interpretazioni dei tre e più che mai rilevante quella
della ragazzina in grado di recitare e proporre stati d’animo
grazie ad un viso ed a due occhi che ‘parlano da soli’ e, molto
probabilmente, ad una disciplina che solo l’esercizio della danza
classica impone e può dare.
Lavoro
duro, quello dei primi 29 anni del
BFM,
si diceva più sopra, che ha assorbito la forza, la passione, le
potenzialità delle persone che l’hanno creato e portato avanti nel
tempo e che pare non aver ottenuto le soddisfazioni che avrebbe
meritato. Questo traspare da quanto affermato in serata di
premiazione (e in presentazione al catalogo) da Angelo Signorelli
tra i primi ed i fondatori del BFM
– ma per la storia si rimanda agli archivi di
LAB 80 – quest’anno splendido
cinquantenne, di Cineforum, a
tutt’oggi tra i migliori periodici specializzati di cinema, giunto
al 500esimo numero. Dalle appassionate parole di Signorelli,
portavoce corale di molti altri, sono emerse la fatica, la
sofferenza, certo, ma anche il coraggio ancora indòmito di andare
avanti, ‘nonostante’: certo motivi finanziari, contingenti ad una
situazione nazionale e non solo in cui la Cultura è l’eterna
Cenerentola od ancor meno, come è noto, rendono sempre più questo
nostro un paese per vecchi. Ma non è "giusto", non è "dato",
invecchiare serenamente: la passione – vedi la recente splendida
pellicola di Campanella Il segreto dei suoi occhi, non decade mai,
non si perde mai d’animo e va "giustamente" tramandata – come, 'ab
ovoì, è stato sempre fatto dai 'vecchi fondatori' del
BFM. Non a caso sempre tanti
giovani – alcuni di loro, peraltro, già…maturi – si son susseguiti
e si susseguono, a perpetuare la forma e la sostanza di quello che
rimane sempre uno dei migliori piccoli-grandi cinefestival del suo
genere. Per questo, ellitticamente, si opta che quell’assunto
iniziale di The Miracle Seller,
sia e rimanga principio fondante del XXX, XXXI, etc.
BERGAMO FILM MEETING: più che
un augurio, una certezza.
Maria Cristina Nascosi Sandri |