febbraio-marzo
aprile 2006

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 16
Reg.1757 (PD 20/08/01)

 

     Fa più notizia l'uscita de Il codice Da Vinci che potrebbe mettere in crisi le sicurezze cristiane del popolo dei fedeli non autenticati o la bufera-calcio destinata ad estirpare il cancro-Moggi  da seria A e dintorni? Per ciascun evento una domanda "cruciale":  * Qualcuno non poteva suggerire al tormentato Parsifal un risolutivo "cherchez la femme"? - * Quale ruolo aveva nella triade juventina il mite/mitico Roberto Bettega?
A quesiti che rischiano di non trovare risposta, aggiungiamo un dubbio di incerta senilità.
* Perché  è riconosciuto valido un presidente della repubblica che ha superato gli ottant'anni e per gli over-70 sono previsti gli arresti domiciliari? Mentre si attende una legge che permetta di ottenere per tutti di scontare la pena in casa Previti
(camera e cucina?) ci affidiamo alle risposte cosmiche di Stephen Hawking (una vera ventata di scienza e cultura la sua apparizione a Padova) e alla contrapposta vivacità fuoriuscita da due tra i più appezzati Festival Italiani: la raffinata classicità di David Lean "ospite" a Bergamo e la miscela di mistery-horror-sesso di Rampo Noir che ha surriscaldato il FEFF di Udine.

 

 
Stephen Hawking a Padova

Il conferimento della Cittadinanza Onoraria al grande matematico inglese ha suscitato una specie di breve esaltazione collettiva, coinvolgendo vertici istituzionali, stampa locale e cittadinanza tutta.
In due occasioni, il 9 maggio al Palasport di San Lazzaro e il 12 maggio al Palazzo della Ragione, il professore si è rivolto ad un folto pubblico entusiasta, composto da studenti (la prima conferenza era rivolta alle scuole medie e superiori di tutto il Veneto), astrofili, universitari, fisici e semplici aficionados. Entrambe le conferenze, tra di loro diverse, vertevano sulle rivoluzionarie teorie sulle origini dell’Universo che hanno reso famoso Hawking, celebre per il suo approccio teorico all’astrofisica (laddove altri grandi scienziati, come l’Italiana Margherita Hack hanno un approccio sperimentale). Le sue teorie (condite di una certa dose di umorismo) hanno affascinato tanto i giovani quanto gli adulti, spalancando una finestra sulle origini del cosmo dal punto di vista probabilistico, ma permeate di un buon senso molto pratico, secondo la massima espressa dal professore per cui "ci sono più possibilità che io sia cinese che britannico, essendoci più cinesi sulla terra, ma so di essere britannico, quindi per quanto piccola sia questa possibilità, so che corrisponde alla realtà".
Molto significativo è stato anche il mezzo comunicativo del 65enne professore che, colpito da una grave malattia, ha negli anni perso l’uso delle gambe, quindi delle braccia e infine della parola. Ora legge con gli occhi su uno schermo le parole che vuole "pronunciare" ed è un computer a parlare per lui, con una voce piatta e metallica che lui ha però imparato a considerare sua (tiene particolarmente a far pronunciare le parole al sintetizzatore, anche quando gli basterebbe selezionarle) e l’impatto emotivo è stato davvero notevole. Per alcuni ha rappresentato l’evento scientifico dell’anno, per i molti che vi hanno partecipato è stata certamente un’esperienza forte e significativa (tutta la città si è sentita coinvolta, con quasi 5000 persone che hanno preso parte all’incontro, grazie ai 4000 posti del Palasport). Per il Comune di Padova uno sforzo organizzativo non indifferente ma anche un'occasione di gran lustro per sottolineare lo stretto legame di Padova col mondo scientifico, da Pietro d’Abano, a Galileo, al professor Colombo: grandi figure delle scienze cittadine attraverso i secoli. E proprio questi scienziati sono stati protagonisti del video
Padova città delle stelle, realizzato dal Comune e apprezzato da tutti.
Come in tutti i grandi eventi, non sono mancate comunque le polemiche. In particolare, ha suscitato scalpore la decisione di riservare 400 dei 650 posti disponibili al Palazzo della Ragione alle autorità sicché, esauriti già un’ora prima dell’inizio i posti per il pubblico, 150 persone hanno dovuto rimanere in piedi (salvo occupare eventuali posti vacanti a conferenza iniziata) e quasi 400 hanno assistito alla conferenza su un mega schermo a cristalli liquidi in Piazza delle Erbe. Tanto più fastidioso il fatto che tra le "autorità" al fianco di esimi professori e alti quadri cittadini si sedessero amici degli amici o semplici "notabili" cittadini (avvocati, commercialisti e via discorrendo) che nulla avevano a che fare con la cerimonia di conferimento o con l’argomento della conferenza in sé.
Ma quel che resta è la vivacità culturale del personaggio e la straordinarietà della sua vicenda umana. Un incontro, per la città, che sarà difficile dimenticare. Hawking che ha approfittato della visita per visitare Padova e Venezia, ha espresso il desiderio di poter tornare quanto prima. Inutile dire che la speranza non è solo sua....

Giacomo Leoni     

 

 

in rete dal 24 maggio 2006

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