Heimat 2

    Tanto la puntata precedente era viva ed esuberante nel libero esultare delle emozioni e nei caldi colori della notte, tanto questa è distaccata, vissuta in un prolungato bianco e nero che accompagna il peregrinare giornaliero di Alex, il suo filosofare sul proprio essere e sulle contraddizioni di una generazione alla ricerca di un senso storico ("La storia è il trionfo del primo venuto... Il mondo è tutto ci che accade. E' la totalità dei fatti, non delle cose"). C'è spazio per l'ironia (l'animarsi della foto del padre - il suo arrivo, fradicio, sul set) e per i contrasti culturali tra Stefan (regista), Reinhard (sceneggiatore) e Rob (operatore) sulla realizzazione del loro nuovo film. Ricompaiono Olga e Renate, che si cimenta in un'estemporanea prova di recitazione, e pure due volti nuovi: Bernd, un esule della DDR che sovrintende all'organizzazione delle riprese, e Schnüsschen, semplice ragazza di provincia impiegata a Monaco come guida turistica che rintraccia Hermann come "compatriota" dell'Hunsrück.
Eppure in questo episodio si vivono più drammi, primo quello di Clarissa che scopre di essere incinta dopo una notte "consolatoria" passata prima tra le braccia di Jean-Marie e poi tra quelle di Volker. Non chiaro quale sia il padre ma l'evento delinea ulteriormente le psicologie dei due amici: Jean-Marie, origini d'alto rango, musicista e uomo di fascino, con uno spirito umanitario sempre un po' sopra le righe; Volker invece, di famiglia povera, severo con se stesso nell'applicazione alla musica, molto sensibile e sinceramente innamorato di Clarissa.
Il dramma a cui il titolo fa riferimento per quello "sociale" dell'uccisione a Dallas di John Fitzgerald Kennedy. C' un'originalissima scelta stilistico-narrativa che vede l'annuncio del tragico evento dato al pubblico di una sala cinematografica, interrompendo la proiezione di Cleopatra (!), c'è lo scoramento generale di fronte alla caduta di tanti ideali convogliati in quegli anni sul mito kennediano e c'è, potremmo dire d'obbligo, il controcampo "privato" delle conseguenze all'interno del gruppo. Quando Alex e gli altri vanno da Helga a portarle la notizia la trovano zeppa di barbiturici, giusto in tempo per sventare il suo tentato suicidio (le relazioni sentimentali con Hermann sembrano avere davvero una componente negativa). Vita per vita: pubblico e privato si intrecciano ancora secondo meccanismi imperscrutabili e la sequenza finale li vede di nuovo tutti riuniti, storditi dall'accavallarsi delle tragedie dell'esistenza, attoniti di fronte alle promesse infrante, racchiuse in una simbolica foto di Kruscev e Kennedy fianco a fianco.