"Ci sono dei giorni che ricordo come se li avessi
fotografati". L'io narrante di Helga si accompagna a quello di
Hermann che esce prepotente in questo episodio: da una parte più
sicuro di sé (abita al posto di Stefan nella villa della signora
Cerphal, dà lezioni di pianoforte ad un ricco ragazzino), dall'altra
impreparato alle agitazioni sociali che infiammano la Germania del tempo
(come dice Helga : "io stessa ero una betulla in attesa di
un temporale"). Una sera resta casualmente coinvolto nei tumulti
scoppiati a Schwabing (giugno 1962) e chi ne fa le spese è la sua
chitarra distrutta senza motivo dagli irosi poliziotti ("per la
prima volta sentivo quanto il potere odiasse i giovani e quanto Monaco
era borghese").
E' un momento di forte tensione nell'economia di
Die
zweite Heimat che coniuga di nuovo pubblico e privato evidenziandone
l'osmosi nell'intensità emozionale dei suoi protagonisti: alla "Tana
della volpe" Hermann sfoga la sua rabbia al pianoforte, arriva Helga
trafelata e ferita, la loro disperazione interiore sfocia in un bacio appassionato... Monaco diventa invivibile per gli studenti in fermento: Helga
decide di passare l'estate a Dülmen, presso i suoi genitori; Hermann,
che andando a protestare al posto di polizia ha peggiorato la sua situazione,
lascia anch'egli in tutta fretta la città ("ho sempre cercato
nella fuga la mia salvezza") e decide di raggiunge l'amica. A
Dülmen la televisione fornisce distorte informazioni sui disordini
di Monaco, ma anche la rabbia di Helga verso la reazionaria ottusità
della provincia ("farei saltare Dülmen con una bomba!")
si stempera nella spensieratezza di un'età ancora felice. Al suo
arrivo Hermann viene accolto con gioiosa affettuosità da Helga e
dalle sue amiche Marianne e
Dorli. Lo portano in giro per il paese, si
appartano con lui in una soffitta, lo circondano di carezze, baci e panna
montata. Una parentesi di ingenua sensualità, vissuta da Hermann
come in estasi e prolungata passionalmente nel letto di Marianne, che lo
monopolizza in una notte d'amore: "Sei un sogno - Ma sono vero
- Per questo sei un sogno...".
La puntata si chiude su Hermann di nuovo in viaggio. Per
un po' si sistema presso la famiglia del suo allievo di pianoforte, in
una solitaria residenza sul mare ("ora capisco perché la
gente abbandona la sua terra, affascinata dalla nostalgia di terre lontane"),
infine torna a Monaco, alla Fuchsbau, dove ritrova tutti gli amici, tranne
Clarissa. Quando arriva, smunta e pensierosa, ha i polsi fasciati a causa
dei lunghi, solitari esercizi al violoncello... |