Il nuovo personaggio che il terzo episodio ci regala è Evelyne, che approda a Monaco dopo aver anch'essa lasciato il suo paese d'origine, Neuburg. La morte del padre le ha rivelato un'inaspettata situazione familiare: madre e fratelli conosciuti per tanti anni non sono affatto suoi consanguinei. La sua vera madre è stata Liselotte, il grande amore giovanile del padre, morta sotto i bombardamenti nel 1944. In cerca di altre notizie e di un vero legame parentale, Evelyne si trasferisce dalla zia, Elisabeth Cerphal, più che quarantenne, ma con un giovanile spirito da mecenate che l'ha spinta a perpetuare l'animo culturale della villa di famiglia, la Fuchsbau (la "Tana della volpe", già centro d'aggregazione negli anni 20), affittando una stanza al giovane cineasta Stefan ed ospitando in pratica il continuo fluire di musicisti, poeti ed artisti che gravitano nel quartiere universitario di Monaco (Schwabing). La fusione dell'esistenza di Evelyne con quella del "gruppo" avviene in occasione di una speciale proiezione cinematografica che ha luogo alla Fuchsbau. Mentre Stefan e gli altri vedono e dibattono seriosamente una loro inedita pellicola politico-sociale legata al periodo bellico ("la gioventù sempre seria. E' una vera malattia. Gli ideali si fermano in gola e non ti lasciano ridere" commenta la padrona di casa), nella stanza accanto Evelyne viene a conoscere dalla vecchia governante signora Ries ulteriori frammenti della sfortunata avventura dei suoi genitori. La convergenza di entrambe le situazioni verso gli anni del nazismo (di nuovo l'aspetto pubblico e quello privato, stavolta per quanto riguarda la "curiosità" generazionale) trova il suo sbocco dialettico in una discussione tra Ansgar e il signor Gattinger, compagno della signora Cerphal, che ha la mentalità e gli anni giusti per essere stato un seguace di Hitler. Ansgar poi, isolatosi con Olga nella biblioteca (tra i due, oltre ad un qualche sentimento, c'è anche una complicità data dall'uso di sostanze stupefacenti), si imbatte in Evelyne che si è ivi sistemata per la notte. Rimasto solo con lei, resta affascinato dal suo profondo timbro vocale e di lì a poco anche gli amici possono apprezzare la splendida voce di Evelyne, che improvvisa brani musicali su testi di Helga e partiture al pianoforte di Hermann. Il nostro protagonista è circondato da disponibili attenzioni femminili (la signora Moretti gli ha finalmente trovato una stanza, Renate lo ha riscaldato con una notte d'amore, qui Helga lo accoglie con un bacio), ma il suo interesse resta Clarissa. Quando la segue fin sulla porta di casa, sembra che tra i due alfine il desiderio abbia ragione delle loro titubanze, ma di nuovo il destino tiene in sospeso il loro rapporto: si rivedranno di continuo per provare una suonata di violoncello che Hermann ha composto appositamente per lei, ma avranno anche modo di sperimentare il tarlo della gelosia (lui per Juan, Clarissa per Helga). Al loro amore irrisolto fa da contraltare la dolcezza romantica di Evelyne e Ansgar; i due trovano reciproco conforto all'insoddisfazione personale per le rispettive storie familiari. Ansgar è fuggito da una coppia di genitori bacchettoni e possessivi, Evelyne rimpiange la madre mai conosciuta, ma felice di scoprire l'intensa storia d'amore che l'aveva legata al padre: "sono stata concepita per amore. Anche durante la guerra splendeva il sole". |