Zitti e Mosca
Alessandro Benvenuti - Italia 1991 - 1h 40'

 

     "Quando ero piccolo mi dicevano «Stai lontano dai comunisti». Poi ho scoperto che in casa mia tutti erano iscritti al Pci, tranne il nonno che era socialista. Non sono ancora riuscito a capire perché mi dicevano così..." Con Zitti e Mosca il "giancattivo" Alessandro Benvenuti universalizza i suoi dubbi nella crisi di identità della sinistra italiana. Il suo nuovo film non raccontabile, sembra, ironicamente, un reportage in presa diretta, ma i cinquanta personaggi che costruiscono la vicenda, hanno non solo la freschezza di un'adunata di vecchi "compagni" (Zitti e Mosca ambientato durate una Festa dell'Unità estiva in un paese della toscana), ma l'emblematicità di situazioni personali e di rapporti umani, attraverso il confronto di personalità contrastanti, di generazioni a confronto: da Massimo Ghini, "occhettiano" saldo solo nella sua onestà, ad Athina Cenci, sicura tradizionalista cossuttiana, dal vecchio partigiano deluso dal partito, ai bambini che mescolano scanzonati fantasia e politica. Zitti e Mosca è soprattutto un film "sull'amicizia, sulla mia gente. E' l'affresco di un paese, visto da quattro generazioni. L'aspetto politico c'è ma marginale. Spero di aver saputo raccontare con grazia, con la giusta leggerezza. Ci ho messo tutto me stesso, il momento politico che racconta il film mi appartiene, l'ho vissuto in prima persona. Ma quando giravamo alla Festa dell'Unità non mi sembrava più neanche un film, tutto era naturale, vero. Anche il ristorante vegetariano vuoto: i vecchi compagni preferiscono le tagliatelle al ragù..."

e. l.                   

LUX programma infrasettimanale maggio/giugno 1992 - PRIMA VISIONE