Velvet Goldmine |
da Film Tv (Emanuela Martini) |
Cosa c'entra un bambino nato nel 1854 da una buona famiglia di Dublino con le due scatenate rockstar che, con i loro lustrini, le piume, le provocazioni esibite, mandarono in delirio il pubblico londinese dei primi anni '70? Oscar Wilde: il profeta, nell'Inghilterra vittoriana, di un estetismo radicale fino all'autodistruzione. David Bowie e Iggy Pop (che nel film si chiamano Brian Slade e Curt Wilde): i portavoce, dalla scena rock, di quel breve momento in cui sessi, ruoli, abiti, identità si confusero nel nome di un esibizionismo anticonformista e creativo. Gli anni del Glam Rock, dei Roxy Music, di Performance di Cammell e Roeg e di Ziggy Stardust di Bowie, dove l'inquietudine era un pugno di pailettes e un viaggio a Londra. L'americano Todd Haynes li ripercorre con un'indagine ripresa pari pari da Quarto potere di Welles (e non è lesa maestà), con un'energia e una nostalgia incontenibili. Velvet Goldmine è bello e kitsch, sorretto da una colonna musicale irresistibile e da tre giovani attori in stato di grazia (Ewan McGregor, Jonathan Rhys Meyers e Christian Bale). È luccicante e tristissimo, ma, come il dandy Oscar Wilde, non rinnega niente. |
da L'Unità (Alberto Crespi) |
Un film "a chiave", in cui ogni personaggio fittizio allude a uno reale. Brian Slade "è" David Bowie, ma anche gli Slade erano un gruppo del periodo; Curt Wild "è" Iggy Pop, forse è anche un po' Lou Reed, ma Ewan McGregor (che lo interpreta) è acconciato in modo da assomigliare a Kurt Cobain; e così via. Velvet Goldmine ricostruisce gli anni d'oro del glam-rock, il rock "travestito" che furoreggiò all'inizio dei '70. Chi allora amava Bowie e i Roxy Music amerà anche il film. Gli altri dovranno fare uno sforzo, ma Todd Haynes fa di tutto per aiutarli: […] grandi scenografie, costumi anni '70, super-kitsch e grande musica. |
rassegna: cinema invisibile - LUX aprile-giugno '99