da Il Giorno (Morando Morandini) |
La cameriera Dolores Claiborne (K. Bates con la voce di Valeria Moriconi) è accusata di aver ucciso la sua padrona. Riemergono gli antichi sospetti di aver assassinato, molti anni prima, il violento consorte alcolizzato. Torna per l'inchiesta Selena (J. Jason Leigh), la figlia giornalista che da anni si è allontanata. Da un romanzo di Stephen King un film in chiave femminista, particolarmente riuscito nel confronto tra madre e figlia: Strindberg contaminato con Hitchcock. Sapiente scansione drammatica a 2 livelli temporali (passato e presente) che si intersecano su diverse tonalità cromatiche, sagacia delle rivelazioni (qualcosa di più che colpi di scena) che rilanciano più volte il racconto, suggestiva ambientazione nel Maine, poderosa e ponderosa K. Bates. Il miglior film di un regista impersonale. |
da La Stampa (Alessandra Levantesi) |
Se
qualcuno ritiene che la società americana non sia matriarcale, si accomodi
a vedere Dolores Claiborne, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King,
le cui protagoniste, una madre e una figlia, tramandandosi i motto «A
volte essere carogna è l’unica cosa che resta a una donna», mostrano
chiaramente qual è il sesso forte. Si comincia in piena suspense con una
vecchia che agonizza ai piedi di una scala e un’Erinni che minaccia di
finirla con un mattarello di marmo. Il colpo fatale non si abbatterà, ma
la vecchia muore ugualmente e la sua governante è messa sotto accusa: si è
trattato di un incidente o è stata lei a spingere giù la tirannica
padrona? La situazione è aggravata dal fatto che Dolores è già stata
sospettata di omicidio diciotto anni prima, quando il marito manesco e
ubriacone era deceduto in maniera altrettanto accidentale. Allora la donna
venne assolta per mancanza di prove, tuttavia sono in molti a considerarla
un’assassina e nel dubbio atroce ancora si consuma la figlia Selena,
nevrotica cronista d’assalto a New York. |
Trama estesa – DA LEGGERE SOLO DOPO IL FILM… |
La trentacinquenne Selena St. George, affermata giornalista di New York, deve tornare nel natio Maine per incontrare la madre, Dolores Claiborne, sospettata per l'omicidio di Vera Donovan, l'anziana e ricca signora che assisteva da anni. Tutto sembra contro di lei: le circostanze; il portalettere che entrando l'ha trovata con un mattarello in mano china sulla defunta; il testamento a suo favore che è determinante per l'irriducibile investigatore John Mackey, che vent'anni prima ha tentato invano di farla incriminare per la morte del marito Joe St. George. Difficile la convivenza tra la figlia dura e chiusa e la madre che è invece vissuta solo per lei, come riemerge dai ricordi, col marito ubriacone che la picchiava e che molestava la giovane figlia. Dolores ricorda anche quando venne assunta dall'altezzosa Vera, rimasta presto vedova, che l'ha voluta stabilmente in casa. Le umiliazioni, il freddo; le mani screpolate: tutto Dolores ha sopportato per risparmiare e far studiare la figlia. Quando però scopre che Joe le ha rubato tutti i risparmi, crolla e si confida con Vera, che al sentire che oltretutto l'uomo insidia la piccola, spinge la donna ad eliminarlo, cosa che Dolores fa approfittando dell'eclissi che polarizza l'attenzione di tutti facendo precipitare Joe in un pozzo seminascosto dalle erbe. Selena ha coscientemente sepolto l'atroce ricordo delle attenzioni morbose del padre nei suoi riguardi, e quando lo realizza, torna a difendere la madre che davanti al giudice sembra quasi voler espiare il delitto, reale, del passato con quello presunto di oggi. Vera in realtà si è suicidata e Selena dimostra la sostanziale inconsistenza delle prove addotte da Mackey e lascia la madre con una nuova consapevolezza del suo rapporto con la donna che ha sacrificato tutta la vita per lei. |
LUX rassegna Bitte do you like le cinéma con i sottotitoli? - pieghevole gennaio/marzo 1996
UN CINEMA PER OGNI (TERZA) ETA' - percorsi di riflessione |