Top Gun
di Tony Scott - USA 1986 - 1h 50'

  

Fondata nel '69 in località Miramar Naval Air Station (SanDiego-California), la Fighter Weapons School è la più prestigiosa scuola della Marina Statunitense: in gergo Top Gun, bocca da fuoco numero 1!
Le dichiarazioni del regista Tony Scott tendono a precisare che "Top Gun non è un film militarista e neppure un film che fa l'elogio della forza e della violenza... la guerra che si combatte è quella dell'individuo verso se stesso''. Sta di fatto che, dopo addestramenti e palpiti sentimentali, i protagonisti sfrecciano con i loro F-14 verso la guerra vera (in sintesi la trama è tutta qui), con buona pace del Pentagono (sponsor implicito per i mezzi messi a disposizione) e degli scontri con la Libia che scoppiarono di lì a poco l'uscita del film (Golfo della Sirte - 1986).
Fratello del più famoso Ridley (
Alien, Blade Runner), Tony Scott, alla sua opera seconda dopo Miriam si sveglia a mezzanotte, viene dalla pubblicità e si vede! La pubblicità non gli ha condizionato solo il punto di vista (troppo spesso ravvicinato), ma tutto l'immaginario, che tende ad essere genericamente superficiale e conformista. "Il difetto maggiore di Tony Scott, che pure ha un eccellente senso visivo, è che sembra sempre che venda qualcosa, anche se non si capisce bene che cosa...'' (Emanuela Martini in Cineforum). Certamente si può dire vende cinema alla moda, di massa e di consumo: maximotori che rombano, piloti tenaci che affrontano il pericolo tecnologico, le sfide maschie, le seduzioni di una bionda istruttrice di volo. La virilità e la femminilità come luoghi comuni ma anche come oggetti del desiderio divistico: Tom Cruise e Kelly McGillis...
E cosa fa, di un film, un successo cinematografico? L'avventura roboante ed eroica; gli attori giovani, prestanti ed impavidi; e, a far da spalla, le attrici bionde e volitive. Se poi "di cuore'"e "in contesa sentimentale" ne basta una! In Top Gun c'è pure un regista che sa cimentarsi con l'immagine senza esitazioni, c'è la canzone di testa di Giorgio Moroder, c'è il mito della velocità e del cielo azzurro... Il divertimento è assicurato, l'arte scordatevela. Per la cultura passate un'altra volta!

e.l. Cineforum in CARCERE - marzo 94