The Ogre |
da La Repubblica (Irene Bignardi)
La storia "sgradevole" di Tournier (Il
re degli ontani) è quella, ambientata nella Francia dell'occupazione
tedesca e poi in Germania, di Abel Tiffauges, garagista francese che ha
alle spalle una vita ed un'adolescenza offesa e risponde come può:
amando i bambini. In maniera assolutamente innocente. Solo che viene condannato
per pedofilia, spedito al fronte, fatto prigioniero: per ritrovarsi nel
castello di Goering, il vero grande orco, con l'incarico di esercitare
il suo talento di "seduttore" di bambini - quello che il Reich
esercita alla grande - per portarli via alle loro famiglie e chiuderli
nel castello scuola in cui impareranno a fare la guerra.
John Malkovich, con la carica di ambiguità che si portano dietro
il suo sguardo e la sua storia cinematografica, è un interprete
perfetto per questo personaggio stupido e inquietante… E l'immagine di
Abel che, coperto da un grande mantello e preceduto da due cani feroci,
batte i boschi in caccia di ragazzi ha la cupa visionaria grandiosità
di certe leggende nordiche.
rassegna: cinema invisibile ottobre-dicembre '98